Meno male che Benitez non ascolta ciò che gli dicono, soprattutto in una piazza come quella napoletana dove sono in tanti, in troppi a parlare. Tutti invocano da settimane il nome di Mariano Andujar per sostituire un insicuro Rafael e l’invocazione si è fatta ancora più forte dopo la gara contro il Cagliari, quando il portiere brasiliano è stato individuato come il principale responsabile del pareggio.
Fino ad ora, per molti tifosi è lui l’anello debole del Napoli, il giocatore da sostituire assolutamente, ma il tecnico spagnolo da allenatore di grande esperienza è andato per la sua strada: “Se volete un titolo, scrivete che giocherà Rafael con altri dieci“, la battuta, chissà quanto casuale, fatta dal tecnico spagnolo alla vigilia di Sparta Praga – Napoli. E il brasiliano contro i cechi non solo ha giocato, ma ha sfornato anche un’ottima prestazione salvando diverse volte il risultato: “La fiducia dell’allenatore, dei compagni e della società fanno piacere ma ho una carriera alle spalle che mi ha formato“, le parole rilasciate dall’estremo difensore nel post-gara.
“Bisogna esser forti mentalmente per indossare questa maglia“, ha poi aggiunto Rafael. Già, perché se la fiducia di chi lavora con lui c’è, manca ancora quella di una piazza che non gli perdona nulla e che invoca e rimpiange continuamente un leader come Pepe Reina. La forza mentale è quindi un elemento indispensabile per giocare in un ruolo così delicato come quello del portiere, a difesa di una piazza con tifosi molto esigenti. Per fortuna c’è un allenatore che, com’è giusto che sia, non si lascia condizionare e continua a puntare su un giocatore giovane che se messo in panchina perderebbe tutte le sue certezze, con grandi qualità e che ha bisogno di fiducia per crescere e migliorare ancora, diventando quel leader del reparto arretrato che tutti si aspettano.
Annamaria Iovino
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