Lunedì sera il Napoli incontrerà la Sampdoria a Marassi. Una sfida che, grazie allo splendido inizio di stagione della squadra di Mihajlovic, porta alla mente quelle di fine anni ’80. Il Napoli di Maradona e Careca contro la Samp di Mancini e Vialli: nel 1990 e nel 1991 tutte le altre dovettero inchinarsi al loro strapotere in Italia. “Era bello che a vincere, qualche volta, fossero squadre diverse da Milan, Inter e Juventus. Mi si riempie il cuore di gioia a ricordare il tricolore vinto a Genova. Ma anche gli anni vissuti a Napoli: era il dopo Maradona, una situazione non facile da gestire. Ma anche noi riuscimmo a toglierci qualche bella soddisfazione“. E’ Fausto Pari a raccontare a Spazionapoli.it il retrogusto di una partita che lunedì sera metterà in palio punti importanti nella corsa ad un posto in Champions League.
La Samp in casa è fortissima. E il Napoli in difesa scricchiola ancora. Che partita sarà?
“Credo che assisteremo ad una bella partita. Entrambe le squadre amano giocare a calcio senza risparmiarsi, proponendo gioco e costruendo tante occasioni da gol. Lo spettacolo è assicurato, anche perchè non possiamo parlare di una gara già decisiva a questo punto della stagione”.
La squadra di Mihajlovic è davvero pronta a stabilirsi in zona Champions?
“Servirebbe la sfera di cristallo. In quanto a valori tecnici mi verrebbe da dire di no, però il serbo ha allestito un gruppo compatto, che ha capito alla perfezione ciò che chiede il proprio allenatore. Alla lunga, la mancanza di alternative importanti ai titolari potrebbe pesare, ma non più di tanto, considerando che i blucerchiati non hanno impegni infrasettimanali”.
Il nome di Mihajlovic è stato accostato al Napoli nel caso di un addio di Benitez. Sarebbe l’uomo giusto per raccogliere l’eredità del tecnico spagnolo?
“La Juventus aveva pensato a lui dopo la partenza di Conte. E se lo hanno cercato a Torino un motivo ci sarà… Si, Mihajlovic ha le stimmate del grande tecnico, era allenatore già quando giocava. E ha avuto maestri di calcio del calibro di Boskov, Eriksson, Zoff, Mancini. Ha vinto tanto da giocatore, si porta dietro un bagaglio d’esperienza notevole. Diventerà uno dei migliori, se il Napoli dovrà salutare Benitez farà benissimo a pensare a lui”