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Izzo, prestazione da gigante alla sua prima da titolare con il Genoa. Perchè il Napoli non ci ha creduto?

Dopo due brevi apparizioni in cui è entrato dalla panchina, oggi Armando Izzo ha fatto il suo esordio dal primo minuto con la maglia del Genoa. Nel sonoro 3-0 rifilato dai rossoblu al Cesena, il difensore napoletano è stato tra i migliori in campo della sua squadra. Piglio da veterano, concentrazione sempre al massimo e movimenti perfetti in difesa: Gasperini sta forgiando un campioncino che alla Triestina prima, e all’Avellino poi, aveva già fatto intravedere tutte le sue qualità.

NAPOLI, PERCHÈ? – Nato a Napoli il 2 marzo del 1992, la vita di Izzo non è stata facile. Perchè crescere in un quartiere come quello di Scampia può comportare tante cose. Comprese certe tentazioni in cui per qualcuno potrebbe essere facile cadere. Perse il padre quando aveva 11 anni, Izzo. Quel genitore che avrebbe voluto vederlo scendere in campo al San Paolo con la maglia del Napoli; fu proposto al club partenopeo dalla sua prima squadra, l’Arci Scampia. I primi allenamenti a Marianella, sotto la vecchia gestione azzurra, culminata poi con il fallimento. La morte del padre lo costringe a interrompere la sua avventura calcistica, anche se per un breve periodo: c’era da lavorare per far andare avanti la famiglia. Ma il richiamo del campo è stato più forte di ogni cosa, fino ai primi allenamenti con la prima squadra, sotto gli occhi attenti di Mazzarri. Poi il Napoli decide di mandarlo a giocare con continuità: prima a Trieste, poi ad Avellino; il club biancoverde crede nel ragazzo, forse più di quello azzurro. Al punto da riuscire a strappare una comproprietà. Fino all’estate scorsa, quando la dirigenza partenopea decide di lasciarlo andar via. L’Avellino lo riscatta, il Genoa lo prende in prestito con diritto di riscatto fissato a 200 mila euro. Il Napoli, dopo tanti bei discorsi fatti sul settore giovanile, ha deciso di non puntare su di lui. Perchè?

Articolo modificato 30 Nov 2014 - 20:53

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Scritto da
redazione