Auguri stadio “San Paolo”, tempio azzurro di gioie calcistiche e non solo…

Il 6 dicembre è una giornata che ai più potrebbe dir nulla, eppure per un tifoso del Napoli questa è una data importante, storica, non solo sportiva. Il 6 dicembre 1959, infatti, si inaugurava a Fuorigrotta lo “Stadio del Sole”, il nuovo impianto che si preparava ad ospitare le gare del Napoli.

LA STORIA – La squadra partenopea negli anni antecedenti la seconda guerra mondiale disputava le proprie partite interne allo stadio “Vesuvio” situato al Rione Luzzatti di Gianturco, nei pressi della stazione ferroviaria, stadio con tribune in legno ed una capienza di poco più di 15 mila spettatori. Fu poi ribattezzato in stadio “Ascarelli” in memoria dell’allora presidente azzurro Giorgio Ascarelli, che costruì l’impianto a proprie spese in meno di sette mesi. Scomparso il presidente lo stadio fu requisito dal regime fascista che, in vista dei mondiali di calcio in Italia del 1934, lo ristrutturò e ne aumentò la capienza portandola a circa 40 mila spettatori. Venne così ribattezzato stadio “Partenopeo” poiché il compianto presidente che aveva dato simboli e colori al Napoli, era ebreo. L’impianto venne poi distrutto dai bombardamenti aerei che colpirono violentemente Napoli nel 1942. La squadra dovette così trasferirsi al “Campo sportivo del Littorio” al Vomero (successivamente denominato “Arturo Collana”). Lo stadio, durante la guerra, fu anche utilizzato dai tedeschi come campo di concentramento per i napoletani da deportare in Germania, cosa che provocò  la reazione dei cittadini, sfociata poi nelle “Quattro giornate di Napoli”.

L’ARRIVO AL SAN PAOLO – Nell’immediato dopoguerra l’impianto tornò ad ospitare la squadra azzurra, essendo l’unico in città a garantire un minimo di agibilità. Nel 1946, durante la partita Napoli-Bari, in seguito all’esultanza per una rete, una parte della tribuna cedette e crollò: il bilancio fu di 114 feriti. Nel 1949 fu finalmente deliberata dal Comune di Napoli, col supporto del CONI e del Governo, la costruzione di un nuovo stadio. Dieci anni dopo, il 6 dicembre 1959, il Napoli prese possesso della sua nuova casa, lo stadio “del Sole” con una capienza di circa novantamila spettatori. L’impianto fu realizzato dall’architetto Carlo Cocchia, autore di altre importanti opere architettoniche della città. Lo stadio cambiò successivamente denominazione per celebrare la tradizione secondo la quale San Paolo avrebbe raggiunto l’Italia attraccando nella zona dell’attuale Fuorigrotta. Fu subito record di spettatori in Serie A, e miglior battesimo non poteva esserci: 2-1 alla superpotenza Juventus, tuttavia l’inaugurazione ufficiale avvenne il 6 gennaio 1960, con la gara di Coppa Internazionale tra Italia e Svizzera terminata 3-0 per la Nazionale italiana.

NON SOLO CALCIO – Lo stadio San Paolo non è però solo legato al calcio, ma anche ad altri eventi sportivi e soprattutto è stato il teatro di concerti che i cittadini ricorderanno per sempre. Come nel 1980 quando Renato Zero si esibì registrando il “tutto esaurito” nell’impianto, oppure il 17 luglio 1982 quando i Rolling Stones richiamarono un pubblico che riempì sia il terreno di gioco che le tribune. Senza dimenticare il concerto del 9 luglio 1993 che vide protagonisti gli U2 e il 18 luglio 1998 quando si esibì Pino Daniele, in un San Paolo gremito in ogni ordine di posti.

In conclusione non ci resta che fare i nostri auguri allo stadio San Paolo per il suo cinquantacinquesimo compleanno e ringraziarlo per le gioie che ha saputo regalare ai napoletani nel corso degli anni. Augurandoci, tramite il famoso restyling promesso da De Laurentiis e De Magistris, che possa continuare a donare gioia e soddisfazioni al popolo partenopeo.

LA GARA INAUGURALE DELLO STADIO SAN PAOLO:

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Pasquale Giacometti
(Twitter: @Pasquale89G)

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