Ancora una volta il Napoli riesce a riacciuffare una partita negli ultimi 20 minuti con una reazione prorompente e d’orgoglio; prima dell’Empoli, il ricordo più vivo è quello di 6 giorni fa contro la Sampdoria dove gli azzurri avevano cominciato a giocare con convinzione quando il risultato sembrava ormai compromesso. A suonare la carica ci ha pensato, per la seconda volta consecutiva, Duvan Zapata quest’oggi non subentrante dalla panchina ma in campo dall’inizio; il colombiano ha confermato di nuovo la sua buona condizione e la continuità con la quale vede la porta siglando la rete che ha riaperto il match e rianimato i cuori di giocatori e tifosi.
Ieri in conferenza stampa Rafa Benitez aveva espresso pareri positivi sulla caratteristica del Napoli di reagire negli ultimi minuti dichiarando: “Come allenatore preferisco distribuire le reti durante la partita, a se vinci alla fine, con i giocatori subentrati che dimostrano foga, è positivo. È una dimostrazione di carattere che può esserci sempre utile”. Purtroppo cominciare a giocare quando si è già sotto nel risultato e con pochi minuti a disposizione non può far sperare a nulla di buono e con atteggiamenti di questo tipo difficilmente potranno arrivare vittorie e risultati. Durante la settimana lo spagnolo dovrà lavorare anche su questo aspetto più che altro mentale, così da poter giocare tutte le partite con ritmi sempre coerenti.
Non è da dimenticare inoltre che gli azzurri hanno cominciato a giocare quando sono arrivate le prime sostituzioni; con gli ingressi di Higuain, per il sempre spento Hamsik, e di De Guzman per il ritrovato Mertens la fluidità di manovra si è fatta più veloce e incisiva. Tutto questo a dimostrazione che forse agli uomini di fiducia di Benitez dovrebbe essere data una pausa per rifiatare e alleggerire la pressione dando la possibilità ai giocatori che, subentrando o giocando meno, hanno sempre dato grandi garanzie in termini di impegno e qualità.