Nu jeans e na maglietta

Da oggi in poi chiamiamoli Blue Jeans. Sì, perché dopo il successo della maglia stile Denim, sembra che la cosa stia scappando un po’ di mano. Su 20 partite giocate quest’anno 10 hanno visto il Napoli in maglia stile Jeans. La metà. Più di quelle in maglia azzurra (solo 8). Per 2 volte, invece, abbiamo visto i nostri beniamini in maglia bianca.

Sappiamo bene che la casacca rientra nella gestione del marketing, e non disprezziamo i conti in regola della società guidata da De Laurentiis. Anzi. Ma il guaio è che siamo tremendamente malinconici. E se l’anno scorso è passata la maglia militare come la goliardia di una stagione, pare che questa volta la cosa stile jeans stia un po’ dilagando.

Ci ricorderemo, per questo, la vittoria contro la Roma con un bell’Higuain in mezza rovesciata e maglia blue, così come resteranno impressi nei ricordi i gol col Palermo, con lo Slovan, la sconfitta con il Chievo, dove i nostri beniamini indossavano calzoncini e maglietta con la nuova linea. Di questo passo finiremo per chiamarli i Blue, e non più gli Azzurri.

Ma si sa, le leggi del mercato, soprattutto nel mondo del football, la fanno da padrone. L’importante è non fare la fine di Juve, Roma, Real Madrid e Manchester, che in Champions hanno sfoderato casacche brillanti con colori che venivano fuori dalla creatività della marca. O meglio: a caso. Mica vogliamo arrivare a tanto? Ci ritroveremo, un giorno, ad indossare qualche calzerotto violetto, con tanto di pantaloncini verdi? Ci ricorderemo, chissà, di uno scudetto vinto in maglia nera? No perché, si sa, vincere in maglia nera porta un po’ di sfortuna. E oltre ad essere malinconici siamo pure superstiziosi.

Raffaele Nappi

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