Uno spettacolo ai limiti del commentabile, lecito pensare che il “vero” Napoli sia rimasto negli spogliatoi di una comoda partita europea di fine girone con una squadra modesta come lo Slovan Bratislava. Trovare un peggiore in campo, come di consueto nel postpartita, non rende “giustizia” alla prestazione pessima che il gruppo di Rafa Benitez ha mandato in scena nella sfida di stasera. Era un test probante, il Milan nonostante i problemi paventati in questi primi mesi della gestione Inzaghi è di diritto nel gruppone delle squadre che si contenderanno la terza piazza Champions, ed il Napoli è uscito con le ossa rotte da quello che era un vero e proprio scontro diretto. Milan-Napoli rappresenta una sentenza inoppugnabile, novanta minuti che costringono gli azzurri ad uscire a testa bassa.
Zero mordente – Impalbabili, col nerbo di una sfida di fine stagione, al limite di un amichevole precampionato. Dinanzi ad un avversario che in campo ha messo carattere, impegno, spirito di abnegazione, i partenopei hanno sciorinato una delle peggiori prestazioni stagionali. Necessario analizzare gli errori dei singoli, la fragilità difensiva, esterni in perenne affanno, centrali difensivi nella più totale confusione. Un centrocampo in netta inferiorità, mai in grado di imprimere il proprio timbro, la propria impronta sul match. Discorso a parte la fase offensiva, l’unica vera, costante, garanzia di questo secondo Napoli targato Benitez, completamente assente. Avanti azzurri pericolosi solo a sprazzi, dando spesso l’impressione della mera casualità. Non un singolo citato, perché, come già detto, tutti da Jorginho a Mesto, da David Lopez a Callejon, da Mertens a Koulibaly, passando per un mai incisivo Higuain hanno mostrato il peggio di quanto realmente potessero offrire alla causa azzurra.
Cercasi personalità – Quello che veramente rende la sconfitta di stasera una vera debacle è la mancanza di totale grinta, voglia di vincere, portare a casa il risultato, di reagire dinanzi alle difficoltà. Il vero Napoli è scomparso dopo la sosta, da quell’ultima solida e brillante prestazione a Firenze. Ciò che emerge, su tutto, è la totale mancanza di personalità, di voglia di cercare di rialzare la testa, non c’è in campo, dove tutti, anche i migliori, sembrano nascondersi. Non arriva dalla panchina, dove Benitez sembra aver perso il polso del suo Napoli. Di quella squadra corta, compatta, che a momenti aveva dato l’impressione di poter risollevare una stagione non c’è più traccia. Ma le annate, prima di tutto, si cambiano con il carattere.
Edoardo Brancaccio
Articolo modificato 15 Dic 2014 - 02:49