La delusione ha l’azzurro negli occhi, le ferite rossonere e Doha ben fissa nella mente

Un lunedì nero, nerissimo per un Napoli che torna da San Siro a testa bassa leccandosi le ferite inflitte da un Milan che, con cinismo e carattere, ha saputo conquistare tre punti importanti in ottica terzo posto. Si riapre così la crisi del team di Benitez che continua a non convincere su tutti i fronti. Se la condizione atletica può essere in parte un piccolissimo alibi per una squadra falcidiata dagli infortuni e costretta a giocare due gare a settimana tra turni infrasettimanali, Nazionali, campionato ed Europa League, fa sempre più male ai tifosi partenopei constatare che la squadra manca spesso di carattere ed intensità, precisione e cinismo, cadendo al cospetto di squadre più che abbordabili. Se il Napoli giocasse come sa, come visto contro la Roma e spesso anche in campo internazionale, potrebbe far male chiunque e mettere in difficoltà qualsiasi avversaria ma purtroppo, la storia recente dice altro.

IL MEA CULPA. Inutile trovare un capro espiatorio. Ognuno ha le sue piccole colpe in una stagione altalenante di un Napoli che stenta a trovare ancora una vera dimensione e solide ambizioni. Dalle utopiche promesse dimariane del presidente De Laurentiis non perseguite lasciando scorrere una campagna acquisti carente, fino alla mancanza di un vero leader nonostante i fuoriclasse in rosa, passando per un modulo flop contro alcuni tipi di avversarie ed i singoli non al top della forma fisica e mentale. Sono questi i limiti di un Napoli a corrente alterna e che, adesso, non può proprio più sbagliare. C’è da assumersi le proprie responsabilità per ritrovarsi quanto prima e dimostrare ancora una volta ai tifosi che il progetto c’è, è solido e non vacilla per qualche vittoria sfumata. E’ questa un’altra delle grandi preoccupazioni, all’alba della Supercoppa contro i campioni d’Italia macina record della Juventus.

TIFOSERIA DISORIENTATA. Intanto il tempo scorre, inesorabile, così come la stagione degli azzurri. A settimane alterne il copione sembra essere lo stesso: qualche buona prestazione e corpose vittorie per esaltarsi, sconfitte impreviste e passi falsi clamorosi per deprimersi. L’equilibrio totale e tra le parti è un obiettivo difficilissimo da perseguire in una piazza caldissima come Napoli ancor di più però, con gli occhi di chi è deluso ed ha paura di restare nel limbo degli eterni secondi. O terzi, o forse anche quarti. Nulla dovrà essere precluso, nessuna avversaria sottovalutata, nessuna palla sprecata. Puntare al massimo anche in Europa League e battere nella doppia sfida di febbraio il Trabzonspor sorteggiato oggi come futura antagonista degli azzurri per i sedicesimi di finale, per dimostrare che Hamsik e compagni ci sono e fanno sul serio.

CERCASI SOLUZIONE. Le risposte però, devono arrivare soltanto dalla squadra e dalla società. Il lavoro c’è, l’impegno e la concentrazione in campo a volte vacilla e deve aumentare di intensità. Che la carica nervosa diventi uno stimolo a non sbagliare, che la delusione si trasformi in voglia di riscatto, che la mente lasci spazio al cuore. Doha si avvicina inesorabile ed un flop totale in Supercoppa sarebbe una mazzata troppo dura da digerire. Avanti Napoli, è tempo di rialzarti. Questa volta però, definitivamente.

Alessia Bartiromo
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