Napoli-Parma impegno da non sottovalutare. Questo il monito, rivolto alla squadra di Benitez, che circola nell’ambiente partenopeo. Il Napoli ha troppo da perdere, ed è per questo che il doppio confronto con i ducali e con la Juventus risulta davvero fondamentale. L’imperativo per salvare un avvio di stagione sotto le aspettative è vincere entrambe le sfide. Vero, la gara con la Juventus vale molto di più, ma anche in Napoli-Parma non mancano i fattori che rendono la sfida affascinante e delicata, primo su tutti Roberto Donadoni, allenatore del Napoli a cavallo tra la stagione 2008/2009 e quella successiva.
LA STORIA. Quest’anno non si direbbe, vista la posizione che occupa la sua squadra in classifica, eppure Donadoni lo scorso anno si è imposto come uno dei tecnici più importanti della Serie A, trascinando il Parma in Europa League, poi sfumata per una tassa non pagata. Donadoni ha attirato gli sguardi di top club italiani tra cui il Milan. Prima di affermarsi però, l’ex centrocampista rossonero ha trascorso anni difficili sulla panchina della Nazionale italiana prima e del Napoli poi. Subentrato a Lippi, allenò l’Italia per due anni, prima di lasciare il posto nuovamente all’ex tecnico della Juventus. L’anno successivo, nel 2009, le continue prestazioni negative del Napoli indussero Aurelio De Laurentiis a esonerare l’allora tecnico azzurro Edoardo Reja e tesserare l’ex calciatore rossonero. L’esperienza in azzurro non fu esaltante e nelle diciannove panchine della sua breve esperienza raccolse cinque vittorie, sei pareggi e ben otto sconfitte. Un ruolino di marcia certamente non invidiabile.
SIMILITUDINI. Decisamente un’altra cosa, rispetto agli appena sei punti raccolti al giorno d’oggi sulla panchina del Parma versione 2014/2015. Donadoni sa cosa significa attraversare brutti momenti, come quello che il Napoli sta passando da agosto a questa parte. Domani sera al San Paolo si affrontano dunque due squadre piene di problemi da risolvere al più presto. Vedremo come Donadoni reagirà al momento nero della sua squadra, e se vorrà dare una lezione a quella che ha rappresentato la peggior avventura della sua carriera. Almeno, fino ad oggi.
Vittorio Perrone