Fu uno degli ultimi protagonisti della diaspora che, negli anni ’90, portò tanti calciatori azzurri a vestire la maglia del Parma. Raffaele Longo, nato a Napoli e cresciuto calcisticamente nel Napoli, è uno dei tanti doppi ex della partita che andrà in scena domani sera al San Paolo: “E da tifoso napoletano mi auguro che la mia squadra del cuore possa vincere. Ma bisogna fare attenzione a questo Parma: non ha niente da perdere, verrà a giocarsi la partita a viso aperto”, le parole dell’ex centrocampista partenopeo a Spazionapoli.it.
Quali sono le insidie che queste partite si portano dietro?
“Il Parma è una squadra in lotta nella zona retrocessione: ha bisogno di punti, può fare pochi calcoli. Detto questo però, il Napoli deve ritrovare subito la vittoria dopo la brutta pagina di San Siro. Domenica ho visto forse la peggior partita degli azzurri in questa stagione, bisogna rialzarsi subito anche per preparare con un morale migliore la finale di Supercoppa con la Juventus”.
Nel dna di questo Napoli c’è la sofferenza contro le cosiddette piccole. Sarà così anche giovedì sera?
“Se il risultato di Milano fosse stato diverso, sarebbe stata una partita a rischio sotto questo punto di vista. Quando fai un risultato buono contro un avversario importante, c’è il rischio di sottovalutare quello successivo, a maggior ragione se non di primo piano. Ma la molla sarà proprio la sconfitta di San Siro: mi aspetto un Napoli che scarichi sul Parma la propria rabbia agonistica”.
La squadra emiliana è oggi la brutta copia di quella nella quale giocavi tu. Che ricordi hai di quegli anni?
“Sono molto affezionato al Parma, anche se il mio cuore batte per il Napoli. In quegli anni il club era fortissimo, zeppo di campioni come Crespo, Veron, Cannavaro, Thuram, Buffon e tanti altri. Purtroppo io ebbi un incidente stradale che mi provocò un brutto infortunio al ginocchio, oltre che al perforamento di un polmone. Da quel momento non sono stato più lo stesso, ed è un mio rimpianto: fossi stato al top della condizione fisica, avrei potuto imparare davvero tanto da tutti quei fuoriclasse”.