Stadio San Paolo di Napoli, secondo anticipo della sedicesima giornata di campionato di serie A. Il Napoli di scena contro l’ultima della classe, il Parma di Donadoni. Una sfida che potrebbe sembrare già segnata ma che sarà invece tutt’altro che scontata. I ducali arrivano nel tempio di Fuorigrotta con le ossa rotte e carichi di tensioni. Solo sei i punti conquistati dalla compagine emiliana, (uno gli è stato tolto) frutto di due vittorie ed un solo pareggio. Più o meno gli stessi uomini lo scorso anno conquistarono l’Europa League dopo una cavalcata prestigiosa. Mancati pagamenti hanno poi negato a quella formazione, oggi sui bassifondi della classifica, l’impegno europeo.
Oggi il Parma è una società allo sbando, con una possibile cambio di proprietà alle porte ed in stato confusionale. Tutto da perdere quindi per gli azzurri di Benitez dopo la sconfitta di San Siro, sponda rossonera. Una settimana azzurra ricca di tensioni con l’annuncio del ritiro punitivo poi eliminato, le voci delle dimissioni di Benitez e dell’ira del presidente.
Il patron ha poi rilasciato dichiarazioni importanti in settimana alle quali hanno fatto seguito quelle del mister madrileno che ha tirato le orecchie al tifo azzurro.
Tutti concentrati sulla sfida ai ducali per riprendere a camminare e donare finalmente la continuità al passo azzurro.
Doppio vantaggio – La prima conclusione arriva dopo appena tre minuti. A marcare il cartellino è Callejon con un tiro che meritava forse sorte migliore. Alta la conclusione dello spagnolo dopo una bella punizione battuta da Mertens velocemente, a prendere di soppiatto la difesa ducale addormentata. Il Napoli sembra partire forte. I giocatori giocano palla velocemente e corrono a mille. L’impressione è che la voglia di far risultato sia tanta e che l’intento sia sbloccare la partita quanto prima. Parma che parte coperto e tenta di sfruttare il contropiede con Cassano pronto a lanciare Palladino o gli esterni. Il Napoli dal canto suo tenta di fare la partita, stentando a velocizzare l’azione nei momenti clou. CI vuole un guizzo del solito Duvàn per sbloccare il risultato. Cross sporco in area di rigore; il colosso colombiano stoppa, si gira e resiste alla carica di due giocatori emiliani insaccando di sinistro. Il Parma è quindi costretto ad alzare un po’ il baricentro del gioco per trovare il pareggio e gli azzurri iniziano a giocare in scioltezza, forse liberati mentalmente dal vantaggio acquisito. Il raddoppio arriva al minuto trenta su calcio di rigore. Bravissimo Callejon a saltare Gobbi che può solo stenderlo. Non c’è Higuain ed il rigorista è Dries Mertens. Primo gol stagionale per il folletto belga per uscire dal momento buio seguente al suo infortunio in nazionale. Gli uomini di Benitez vanno negli spogliatoi in vantaggio. Duplice vantaggio, sperando che questa volta gli azzurri non saranno capaci di risvegliare i morti.
Tre punti in cassaforte – Primo tempo color azzurro con il Parma che non si è praticamente mai affacciato nell’area partenopea. Gli uomini di Benitez ci hanno però abituato a serate degne di un film dell’orrore. I ducali sono veramente poca cosa e gli azzurri sembrano voler controllare per portare a termine la partita. La ripresa si trascina stancamente con gli uomini di Donadoni che sembrano maledetti dalla regola non scritta del “vorrei ma non posso“. Alla prima conclusione però gli emiliani spaventano i pochi accorsi al San Paolo. Lodi, napoletano di Frattamaggiore, stampa il palo al minuto ventisei. Il Napoli inizia quindi a rinculare pericolosamente, affidando alle ripartenze la ricerca del terzo gol. Benitez prova quindi a mischiare le carte ed inizia a pensare alla sfida di Doha. Higuain si riprende il suo posto da titolare e per poco non trova la marcatura. Splendido Ghoulam, forse il migliore in campo, attento in fase difensiva e propositivo in attacco. Per fortuna l’occasione di Lodi è un fuoco di paglia ed il Parma si spegne prima di innescarsi. Napoli guardingo che non ci sta e controlla con tranquillità. Si sciolgono le ugole azzurre nel freddo del deserto stadio partenopeo. Tre punti necessari ed obbligati. Tre punti che rinsaldano il rapporto tra il mister e la piazza azzurra. Ora sotto con la coppa.