C’è chi la passerà da solo a pensare, chi in compagnia a discutere con gli amici, chi ha già il tremolio alla gamba. C’è chi non dormirà, perché in una notte così non si può dormire. C’è chi farà sonni tranquilli, chi farà incubi come quelli di Pechino, chi si immaginerà Higuain ed un trofeo tra le mani.
Signore e signori, benvenuti nella notte prima degli esami, prima della sfida con la Vecchia Signora, prima dello scontro con gli eterni rivali, prima della Supercoppa Italiana, prima di 90′ minuti che cambiano un’intera stagione, un’intera esistenza.
Non esageriamo. Non è solo una partita di calcio. E’ uno scontro di visioni, civiltà e modi di pensare diversi. Le dichiarazioni di De Laurentiis, bravissimo a “calmare” le acque, come sempre, hanno elettrizzato l’ambiente (come se non ce ne fosse bisogno). La posizione di Benitez, chiara, ma ancora incerta, rende la sfida ancora più delicata. L’inizio contorto di stagione – per usare un eufemismo – trasforma l’appuntamento di domani in un dentro o fuori quasi storico.
Chi di voi già s’immagina come sarà, a questo punto, la città, domani sera? Chi vede materializzarsi l’azzurro del popolo con le luci di Natale, in un’intera e intensa festa, lunga tante notti? Chi è pronto, finalmente, e doverosamente, a gioire dopo anni, e anni, di delusioni? La scaramanzia è troppa per continuare, ma la voglia di vincere, e di esultare, è tanta, forse troppa. Quella di domani non è solo una partita: domani si scrive la storia. E l’emozione, durante notti come questa, te la porti dentro per un bel po’. Perché, in fondo, il calcio è bello proprio per questo.
Raffaele Nappi