In ombra nel trionfo azzurro, deve ritrovare se stesso. Il peggiore in campo per SpazioNapoli è…

Un’ombra sul trionfo di stasera. Nulla che intacchi il valore della vittoria, l’esaltazione per il trionfo in Supercoppa dopo 14 anni. Necessario però porre anche l’accento su ciò che ha reso la palpitante sfida di stasera una partita costantemente in salita, una salita ripida, impervia, ma che il gruppo di Rafa Benitez ha saputo affrontare, sconfiggere, come il migliore degli scalatori. La prestazione opaca di David Lopez, mai in grado di garantire nerbo, solidità, alla mediana azzurra, complice nello sciagurata sequela di errori che ha concesso a Tevez la palla dell’1-0. I continui cali di tensione in difesa che regalano troppo agli avversari e che fanno della coppia Koulibaly-Albiol un nodo da affrontare, e sciogliere, superando appannamenti e difficoltà, in vista di traguardi sempre più ambiziosi. Tra queste note stonate a destare più impressione è però la stecca di uno tra i più talentuosi dei tenori azzurri. Josè Callejon, atteso da un riscatto immediato dopo le ultime opache prestazioni, è il peggiore in campo della sfida di stasera.

Ritrovarsi – L’imperativo, in vista del nuovo anno, è proprio questo, ritrovare il vero Calleti. Il giocatore che ha impressionato tutti nella prima stagione in azzurro, l’atleta che ha consolidato, ed aumentato, le aspettative con un inizio stagione eccezionale. Prima parte di stagione che però si è fermata alla sfida contro la Roma ultimo sigillo, ultima prestazione da Callejon. Da lì la sosta, la convocazione della Roja, che ha riconsegnato a Benitez l’ombra del numero 7 azzurro. La replica nella finale di stasera, la solita encomiabile quantità, ma troppo nervosismo, troppa poca lucidità. Quella lucidità che è mancata più volte in questa finale, come nella seconda frazione di gara, quando lo spagnolo a tu per tu con Buffon ha sprecato l’invitantissima palla del pari servita da un Hamsik ristorato dall’appuntamento negli Emirati. La poca freddezza palesata in tutto l’arco dell’incontro, servendo poco e male i compagni, mancando nei soliti inserimenti, il suo marchio di fabbrica. Quasi tendeva a scomparire, stasera, Callejon, un dato che fa impressione data l’incisività palesata da sempre dal ragazzo di Motril. Quadro chiuso con l’errore dagli 11 metri, che avrebbe potuto pregiudicare tutto ma che alla fine, resta solo un piccolo neo nella sfida di stasera. L’imperativo è quello di ritrovare, in toto, il vero numero 7 azzurro, elemento essenziale per un 2015 ricco di soddisfazioni.

Edoardo Brancaccio

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