C’erano una volta uno spagnolo, un belga e un napoletano… Non è una barzelletta, ma la storia della realtà partenopea. Dopo una stagione scoppiettante, il Napoli riparte dalle sue certezze: Callejon, Mertens e Insigne. Il lavoro sporco (quello di punire gli avversari, che sia chiaro) è affidato, ad alternanza, a due dei tre sopracitati. Benitez ha alzato la voce e gli ha chiesto chiaramente di compiere il suo volere: la fase offensiva non è l’unica pretesa dello spagnolo. Bene Callejon, non tanto Mertens. Impeccabile Lorenzo Insigne, fino a quel maledettissimo ‘crack’ che ha allontanato il giovane napoletano dal terreno di gioco per lunghi mesi. Ora spetta ai due rimasti il compito di sudare la maglia e guadagnarsi la stima di Rafa e del pubblico, ma nessuno dei due ha risposto ancora come doveva alla chiamate del tecnico.
Ancora una volta sprecano e deludono: prima Callejon, che ancora non trova la strada del gol, poi Mertens, che pur schierato a gara in corso, non sorprende la difesa avversaria. Preoccupa il momento negativo dei due esterni e, nonostante la vittoria della Supercoppa, Rafa non avrà perso di vista il problema. Il belga e lo spagnolo, dopo l’ennesima prestazione sotto la media, non si candidano a un posto da rigoristi, affidando la responsabilità a compagni di squadra non così abituati ad andare a segno. La scelta di Benitez sarà stata senza dubbio condizionata dalla tensione accumulata dai due azzurri nel corso del match e dal tentativo di scrollarsi di dosso il peso di una così grande responsabilità. Eppure il destino li ha voluti lo stesso su quel maledettissimo dischetto, che non ha fatto altro che affossare la fiducia e scuotere gli animi. Sbagliano entrambi, prima il belga, poi lo spagnolo, graziati da Rafael e da Pereyra.
La coppa è arrivata come doveva, ma la rabbia è grande e la sosta farà bene ad entrambi. Una pausa per ritrovare la testa e la serenità, che potrebbe concedere allo spagnolo la possibilità di rimettersi in corsa per un posto da capocannoniere e al belga di ritrovare la stessa media realizzativa dello scorso anno, che l’ha consacrato tra gli eroi partenopei.