1° posto - L'ultima gara del 2014 è anche la più bella dell'intero anno, non tanto per i contenuti tecnici, ma per quel che riguarda i colpi di scena. Nemmeno il più grande scrittore di romanzi, infatti, avrebbe potuto immaginare che la finale della Supercoppa Italiana tra Juventus e Napoli potesse essere così avvincente. Comincia male per gli azzurri quando al 4', in seguito al solito errore difensivo, Tevez va in rete firmando il vantaggio bianconero. I partenopei reagiscono da grande squadra e mettono sotto i campioni d'Italia, prima Hamsik sfiora il pari con un sinistro che si stampa sul palo, poi ad inizio ripresa è Callejon a fallire l'occasione dell'1-1, infine è ancora una volta il montante alla destra di Buffon a dir di no a Higuain che aveva sfoderato un pallonetto magistrale di esterno destro. Il pareggio arriva dopo una grande azione di De Guzman che semina avversari sulla fascia sinistra e mette al centro un pallone che il "Pipita" deve solo spingere in rete. Si va così ai supplementari dove la Juve torna a spingere forte e al 106' torna il nuovo vantaggio grazie ad una grande giocata di Tevez. I ragazzi di Benitez però non mollano, sanno essere immortali e raggiungono il pari al 118' ancora una volta con il solito Higuain. Si va ai calci di rigore: il primo è Jorginho: Buffon para. Tevez non ne approfitta e manda sul palo il suo rigore. Vengono siglati quindi 5 penalty per parte e si va ad oltranza: chi sbaglia ha perso. E l'errore arriva, a farsi parare la conclusione stavolta è Mertens, la Juventus ha in mano il match ball. Rafael però si traveste da Superman e sventa il sinistro di Chiellini. Il destino sa essere crudele e dolce allo stesso tempo: infatti il rigore successivo di Callejon è ancora una volta intercettato da Buffon, la Juve ha ancora nelle proprie mani la Supercoppa. A Napoli regna la delusione e lo sconforto: "Non ne sbagliano un altro, è finita", il pensiero collettivo dei tifosi. Invece Pereyra tira alle stelle. "Sarà stato San Gennaro, siamo ancora vivi!", recitano i supporters con il cuore che batte a mille per l'emozione. Koulibaly non sbaglia, ora tutto è nelle mani di Rafael, quel portiere fin troppo spesso e ingiustamente criticato. Ebbene il ragazzo che ha perso la madre da adolescente sa come mantenere il sangue freddo, è più maturo di un semplice ventiquattrenne proprio perché la vita era stata più dura con lui. Il portiere brasiliano si erge ad eroe e para la conclusione di Padoin, Rafael alza le mani al cielo pregando e ringraziando (magari proprio la madre che gli ha indicato dove buttarsi) per la vittoria. Il Napoli vince la Supercoppa Italiana per la seconda volta nella sua storia, il capitano Hamsik alza il trofeo nel cielo di Doha e a Napoli può iniziare la festa che durerà per tutta la notte. Pechino è stata vendicata, e farlo con una gara epica ha reso il tutto immortale: Juventus-Napoli è entrata di diritto nella storia del calcio!
Pochi giorni e poi di nuovo al lavoro. Il Napoli si ritroverà il 29 a Castel Volturno per preparare al meglio la sfida del 6 gennaio che vedrà opposti gli azzurri di Benitez al Cesena di Di Carlo. Gli emiliani non vanno sottovalutati, malgrado la penultima posizione occupata in classifica, soprattutto visti i numerosi punti persi dal Napoli contro le piccole. Massima concentrazione, dunque: solo così l’obiettivo può essere raggiunto. In soccorso dei partenopei giunge però una statistica: dal ritorno in A, avvenuto nel 2007, il Napoli ha vinto ben cinque delle sette sfide disputate al rientro dalle vacanze natalizie.
UN PO’ DI NUMERI. Tre sono i successi di fila. Nel 2012 gli azzurri si sono imposti per 3-1 al “Barbera” di Palermo, sbancandolo dopo oltre quarant’anni dall’ultima volta, mentre l’anno dopo hanno travolto al “San Paolo” la Roma per 4-1. Nel 2014 invece a Fuorigrotta è caduta la Sampdoria, sconfitta dalla doppietta di Dries Mertens. Le altre vittorie risalgono al 2009 (1-o al Catania con rete di Maggio) e al 2010 (2-0 a Bergamo firmato Quagliarella e Pazienza). Prestazioni sempre convincenti, a dimostrazione che la sosta serve al Napoli per riordinare le idee ma anche per rifiatare e recuperare le energie spese nella prima parte di stagione. Il bilancio positivo testimonia come gli azzurri riescano sempre a trarre benefici dalla sosta. Il Cesena, dunque, è avvisato. Soltanto due volte i partenopei sono caduti al rientro dalle vacanze. È accaduto entrambe le volte sullo stesso campo, quello di “San Siro”. Nel 2008 il Milan ha travolto per 5-2 il Napoli, tre anni dopo stessa sorte è toccata contro l’Inter: 3-1 per i nerazzurri il risultato finale. Due sconfitte arrivate su un campo tutt’altro che semplice, e che dunque non pregiudicano quanto di buono fatto negli ultimi anni dopo le vacanze di Natale.
IL CESENA. Il giorno dell’Epifania la truppa di Benitez avrà di fronte il Cesena, penultimo in campionato e fresco di esonero: Domenico Di Carlo poche settimane fa ha rimpiazzato Pierpaolo Bisoli sulla panchina romagnola. I bianconeri non vivono certamente un ottimo periodo. Non vincono dalla prima giornata di campionato (1-0 al Parma) e nelle ultime quindici gare hanno conquistato sei pareggi e ben nove sconfitte. Un bilancio che dunque fa sorridere il Napoli, alla ricerca di un vero equilibrio contro le piccole. Il Cesena tuttavia va affrontato con la giusta concentrazione. Soltanto così la squadra di Benitez potrà confermare i miglioramenti visti contro la Juventus in Supercoppa e soltanto così la Befana potrà fare un altro regalo al Napoli. Sarebbe il sesto in otto anni.
Vittorio Perrone