Il congedo del guerriero, il 2014 è stato l’anno che ha sancito l’addio di Valon Behrami all’azzurro. Due anni intensi ma in totale contrapposizione. Baluardo dell’ultimo Napoli di Walter Mazzarri, vera e propria diga in mezzo al campo di quel gruppo che ottenne un prestigioso secondo posto dietro la Juventus di Conte. Gradualmente in disparte nel progetto di Rafa Benitez, fino all’epilogo sancito dal passaggio estivo in Bundesliga.
L’ultimo scorcio di 2013 lo vede collezionare molte presenze, la sua titolarità rappresenta quasi una certezza, sebbene i compiti chiesti dal tecnico spagnolo siano diversi dal suo predecessore toscano, che aveva tratto dallo svizzero di origini kosovare quella che è con ogni probabilità stata la sua migliore stagione in carriera. Il 2014 vedrà una sinfonia molto diversa per le orecchie dell’ex Lazio, West Ham e Fiorentina. L’innesto di Jorginho, agli albori del mercato di riparazione, lo vede in picchiata nelle gerarchie di Benitez, con l’allenatore iberico che gli concederà sempre meno spazio. Mentre in Europa Behrami colleziona tre presenze da titolare tra Swansea e Porto, dato il mancato inserimento del nuovo arrivato nella lista Uefa, tra campionato e Coppa Italia le direttive di Benitez non ammettono repliche. Behrami va in panca il 6 gennaio contro la Samp, perde le successive quattro sfide per infortunio: al suo ritorno è ormai un rincalzo, complice una condizione fisica non sempre ottimale. Due sole presenze da titolare contro Sassuolo e Genoa in campionato, poi solo scampoli come nelle trionfali sfide di coppa contro la Roma ed in finale contro la Fiorentina. Sempre garantito, comunque, ciò che il nazionale elvetico ha costantemente avuto nelle proprie corde: polmoni d’acciaio ed un importante lavoro difensivo. Il finale appare dunque tra i più scontati, le priorità sia del tecnico, ma soprattutto del calciatore, sono diverse. Behrami in estate chiederà la cessione, ottenendo il trasferimento all’Amburgo durante la sessione estiva di mercato.
VOTO: 6
Edoardo Brancaccio