Tutto a costo zero. Il risparmio non è mai guadagno, è noto, ma talvolta è una necessità oppure un’opportunità. Sono queste le motivazioni alla base delle scelte di un club di “pescare” dal mercato dei calciatori svicolati. Non si tratta di investimenti ma di scommesse che in quanto tali possono essere vinte o perse. L’unico pericolo per le casse societarie riguarda la ‘voce’ ingaggi: il rischio di ritrovarsi con un ‘peso’, difficile da smaltire è spesso alto.
Quella degli svincolati è però una strada poco battuta dal Napoli di De Laurentiis che non ama acquistare calciatori avanti con gli anni, in una fase discendente della propria carriera e talvolta con un alto ingaggio. È generalmente infatti questo il profilo dei giocatori senza contratto ed i casi alla Pogba, che è stato lasciato libero a soli 19 anni e con un talento cristallino dal Manchester United, sono davvero rari (brava la Juve a cogliere l’occasione).
In questi dieci anni di presidenza De Laurentiis sono stati soltanto sei i giocatori svincolati e di “rilievo” arrivati all’ombra del Vesuvio: Donadel, Santana, Colombo, Raveillere, Doblas e Strinic. I primi tre sono arrivati a giugno 2011 e se escludiamo il portiere ‘preso’ con il ruolo di terzo e diventato una chioccia all’interno dello spogliatoio, gli ex Fiorentina si sono rivelate due vere delusioni. Al momento della firma entrambi avevano ricevuto il consenso della critica, essendo due calciatori di esperienza, ma la loro storia in maglia azzurra è stata tutt’altro che positiva e non ha lasciato segni, se non sul bilancio societario.
Un discorso diverso va fatto per il difensore francese a il portiere spagnolo. Reveillere è arrivato a novembre del 2013 per sopperire all’emergenza sulle fasce creatasi dopo l’infortunio di Zuniga e Mesto, mentre Doblas è giunto in azzurro nel febbraio 2014 per coprire il ruolo lasciato scoperto da Rafael, infortunatosi contro lo Swansea. Insomma si è trattato di due acquisti d’emergenza che hanno dato, nei limiti delle loro possibilità, un contributo fuori e dentro il campo.
E Strinic? Si tratta di un’occasione colta dal Napoli, “spinto” dalla volontà di Rafa Benitez e con il suo benestare. La storia azzurra del croato è tutta ancora da scrivere e si spera che possa essere più fortunata di quella dei suoi predecessori…