L’attaccante del Napoli, Lorenzo Insigne, ha parlato in diretta dagli studi di SkySport24, in occasione della presentazione del progetto lanciato da Pasta Garofalo “Quasi Amici” (CLICCA QUI). Queste le parole dell’attaccante azzurro:
TIFOSI – “Essendo napoletano vivo di più la città, sto in mezzo alla gente e spero che questa sia una grande iniziativa. Aboliamo la violenza, specie dopo quello successo a Roma. Vanno bene i cori durante le partite, ma non deve succedere altro. Sono sempre stato tifoso del Napoli, andare allo stadio da piccolo era un’emozione grandissima. Ho sempre sognato di giocare al San Paolo, il tifo che c’è a Napoli non c’è da nessuna parte. La prima partita che ho visto era un incontro di Coppa Italia, non ricordo l’avversario, ma litigai con mio padre per andarci, perché ero troppo piccolo.
DOHA – “Quando arrivano risultati negativi ci sta buttarsi giù, dopo Doha però è cambiato qualcosa. Continuiamo a portare tifosi allo stadio, il pubblico è la nostra arma in più, ricominciamo da Napoli-Juve. Con le grandi abbiamo sempre fatto bene, abbiamo iniziato bene il 2015, vincendo con facilità, ora dobbiamo dimostrare di poter lottare ancora per lo scudetto”.
GIOCO DI BENITEZ – Il gioco di Benitez richiede grandi sacrifici, specie per gli esterni come me. Per lui i primi difensori devono essere gli attaccanti. Inizialmente facevo fatica, ora ho capito bene i meccanismi e iniziato a dare il meglio.
INFORTUNIO – Il peggio è passato, sto migliorando giorno dopo giorno. Devo stare tranquillo e recuperare completamente, quando tornerò non voglio più uscire dal campo. Tra metà febbraio e la fine di marzo dovrei recuperare completamente.
OSVALDO -ICARDI – Capitano discussioni negli spogliatoi, ci si confronta sulle occasioni della gara dopo aver giocato, ma non so cosa sia passato per la mente di Osvaldo.
DEL PIERO – Il mio idolo da sempre Del Piero, un grande giocatore, mi è sempre piaciuto guardare le sue cassette. Corretto sia dentro che fuori dal campo. Un esempio per noi giovani. Il suo team manager, dopo la prima convocazione in Nazionale mi chiamò. Non l’ho mai incontrato, ma l’ho sentito per gli auguri di Natale.
PINO DANIELE – Era un grande artista, queste disgrazie dispiacciono sempre. Napule è rappresenta tanto, sarei molto onorato di averla come inno, ma la decisione non spetta a me.
HIGUAIN – Senza togliere nulla a Duvan Zapata, Higuain è un grande attaccante. Ci ha sempre dato qualcosa in più. Giocare 7 anni nel Real Madrid non è semplice. Ha delle qualità che in Italia hanno in pochi. Lui tiene alla squadra, vuol sempre far gol. Succedeva lo stesso con Cavani, si lamentava quando non gli passavo la palla. Gonzalo ha portato qualità ed esperienza nello spogliatoio.
BENITEZ – E’ tranquillo, si arrabbia quando non facciamo quello che dovremmo. Ci sta, perché è umano. Durante la settimana o prima della partita ci lascia sereni, quando si lavora è ovvio che si deve lavorare bene”.