Due partite per riprendere quota, convinzione nei propri mezzi e fiducia. L’inizio stagione di Henrique Adriano Buss non ha retto il paragone con i primi, frizzanti, sei mesi azzurri. Prima l’opzione Britos a sinistra studiata da Benitez in estate. Poi il ritorno, con maggiore frequenza e da prima alternativa, al centro, suo ruolo naturale, con risultati non sempre esaltanti. Prestazioni sporadiche – solo otto gare prima di metà dicembre – che avevano offuscato quell’alone di positività che aveva ormai avvolto il brasiliano, autore di gare molto convincenti, ma soprattutto sull’out destro, nell’anno da poco concluso.
Rotta invertita – Nelle ultime due sfide di campionato il brasiliano è stato chiamato in causa, centottanta minuti consecutivi con cui mettere continuità nelle gambe e fiducia nello spirito, necessario per Benitez alternare gli interpreti, preservare uomini ed energie alla vigilia delle due sfide contro la Juventus. Due sfide contro avversari non eccelsi, l’ultimo Parma del 2014 ed il Cesena visto mercoledì non vantano un attacco da far tremare i polsi, ma il riscontro è stato indubbiamente positivo. Pochissime sbavature, discreta l’alchimia con i compagni di reparto, risultato garantito. Il turnover, imprescindibile, del tecnico spagnolo che rende a dovere.
Sirene verdeoro – Caso chiuso, verrebbe da pensare, ma non è proprio così. Sul difensore non si placano gli spifferi chiari, incisivi, rumors che vorrebbero il brasiliano lontano da Napoli già in questa finestra di mercato. La posizione in azzurro non appare saldissima: forte è l’interesse dell’Internacional di Porto Alegre che vorrebbe fare dell’ex capitano del Palmeiras un perno della compagine che si appresta a partecipare alla Copa Libertadores. Un innesto importante per disegnare una retroguardia all’altezza della massima competizione sudamericana. L’ultima parola spetterà, ovviamente, alla dirigenza azzurra che si priverebbe del centrale solo per una cifra congrua, da investire immediatamente sul mercato per garantire a Benitez il giusto equilibrio in una rosa che necessiterebbe degli ultimi ritocchi. Henrique a metà, tra campo e mercato, per un gennaio che è solo agli inizi.
Edoardo Brancaccio