Manca sempre meno all’attesissimo match del San Paolo. Napoli e Juventus si ritroveranno di nuovo faccia a faccia, solamente poche settimane dopo la finale di Doha che ha assegnato la Supercoppa italiana agli azzurri. La squadra di Massimiliano Allegri vorrà certamente rifarsi dopo la sconfitta patita. D’altro canto Benitez e i suoi cercano continuità di gioco e risultati dopo la vittoria ottenuta a Cesena. Abbiamo parlato della supersfida con il direttore di SpazioJuve, Nicola Frega. Ecco le sue impressioni:
Dopo la sconfitta in Supercoppa e il pareggio interno contro l’Inter c’è chi ha cominciato a parlare di “crisi Juventus”. Come si presentano realmente i bianconeri alla sfida contro gli azzurri?
“Come scritto su SpazioJuve nel corso della settimana, la crisi per una squadra arriva quando i giocatori non percepiscono e non analizzano correttamente il proprio stato di forma e gli errori che stanno commettendo. Non credo che la Juve stia attraversando una crisi e le parole dei giocatori e di Allegri in questo senso sono rassicuranti. È ovvio che il gruppo deve lavorare su cali di concentrazione sconcertanti e su errori individuali, soprattutto del reparto difensivo, che rischiano di compromettere prestazioni di squadra nel complesso buone. È ovvio che se domini per 65’ l’Inter e alla prima disattenzione subisci goal, poi ne risenti in convinzioni, lucidità e qualità di gioco.”
Nell’ultimo periodo la Juventus ha palesato una certa difficoltà nel chiudere le partite. Una mancanza di cinismo poco nota fino a qualche tempo fa ai bianconeri. Pensi che i cali di concentrazione siano tra i problemi principali?
“La difficoltà nel chiudere le partite è un difetto cha la Juventus si trascina dietro da anni, anche con Conte era così. La differenza è che prima la Juventus in difesa concedeva davvero poco, in tre anni con Conte in serie A ha subito appena 67 goal (una media di 22.3 goal a campionato!), nelle ultime partite la squadra di Allegri è stata poco cattiva e concentrata in alcune fase di gioco e, anche per sfortuna, è stata punita al primo affondo avversario. Il calo di Llorente, Morata usato col contagocce e una fase offensiva totalmente dipendente da Tevez fanno il resto e spiegano le difficoltà della Juventus nel chiudere le gare.”
Carlitos Tevez è certamente l’anima della squadra. Forse la Juventus è diventata un po’ troppo Tevez-dipendente…
“È normale che un talento come quello di Tevez incida enormemente sul gioco della Juventus, per impatto emotivo e, ovviamente, valore tecnico. È un po’ come Higuain per il Napoli: difficile che la squadra ingrani se Gonzalo gioca per lunghi periodi sotto i suoi livelli standard.”
Con ogni probabilità questa ci sarà l’esordio in maglia Napoli per Manolo Gabbiadini. Uno che la Juventus l’ha solamente sfiorata, in particolar modo la scorsa estate, ma mai abbracciata. Come mai dalle parti di corso Galileo Ferraris si è deciso di non puntare sul classe 1991?
“Perché non ha convinto lo staff tecnico e la dirigenza della Juventus. Ma, sinceramente, me ne meraviglio. A parer mio Gabbiadini è un talento di livello, per di più con caratteristiche tecnico-tattiche che nella rosa della Juventus non ha nessuno. Inoltre il Napoli l’ha acquistato ad un pezzo assai vantaggioso: 12.5 milioni per un giocatore classe ’91 che ha dimostrato cose importanti nel nostro campionato sono pochi. Insomma, invece di rincorrere Sneijder, forse io avrei puntato su di lui.”
@AntonioAllard
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Articolo modificato 23 Feb 2015 - 18:19