“Come se fosse una star e non un detenuto per gravissimi reati, ancora una volta, dopo aver mostrato i propri glutei sui social network, con foto raffiguranti presunte ferite smentite dai verbali di pronto soccorso in atti e dalle dichiarazioni dei medici che lo ebbero in cura, De Santis va in scena questa volta addirittura su Panorama a rilasciare interviste e a diffondere la sua versione dei fatti, quando invece nelle sedi opportune si è sempre sottratto ad un confronto con i magistrati”. La denuncia è degli avvocati Angelo e Sergio Pisani, difensori della famiglia di Ciro Esposito, che commentano l’intervista rilasciata ieri da De Santis a Panorama (CLICCA QUI PER LEGGERLA).
“Ci si chiede – proseguono i legali – come tutto ciò sia possibile e sia permesso ad un soggetto sottoposto a misura cautelare, misura che in sé contiene il divieto di comunicare con l’esterno. Ma ancor più grave è che tali iniziative giornalistiche non lascino spazio alla versione dell’accusa, ben cristallizzata negli esiti dell’incidente probatorio e nelle testimonianze dei passeggeri del bus bombardato dal De Santis, i quali hanno chiarito nell’immediatezza come in realtà si svolsero i fatti del 3 maggio”.
“Si apra un’ inchiesta – chiede Angelo Pisani – sull’estrema libertà di cui, è evidente, gode tale detenuto, poiché tutto ciò sta offendendo ancora una volta la memoria del povero Ciro, e sta provocando ulteriore dolore ai suoi familiari. Panorama, anziché dar voce al responsabile di tali gravi fatti delittuosi, si preoccupi di rappresentare la realtà dei fatti, altrimenti rischia di diventare difensore d’ufficio e megafono di ricostruzioni devianti della realtà”.
Ma non solo: per i legali della famiglia Esposito, occorre indagare De Santis ed i suoi complici per tentata strage, oltre che per l’omicidio volontario di Ciro. “Questi teppisti assalivano un pullman con a bordo donne e bambini, perciò per loro non può invocarsi alcuna legittima difesa – continuano – Ora più che mai dobbiamo difendere la verità e fermare illazioni e commenti sui media privi di riscontri probatori che non aiutano la giustizia e non fanno bene allo sport ed alla memoria di Ciro Esposito. Ciro, nonostante il suo sacrificio senza giustizia, viene ucciso ancora una volta addirittura da illegittime interviste. Come si vede dai video, dopo gli spari i tifosi del Napoli fuggono dal vicoletto, trascinando Ciro ferito e senza cappellino, per i pericoli ancora in corso, poi rientrano per fermare gli aggressori con cui si scatenano più momenti di rissa, senza altri morti solo grazie al fatto che la pistola s’inceppa e viene persa dal De Santis, il quale aveva sparato quando era in buone condizioni e buona posizione, come dimostrano la mira e i colpi andati a segno. Le conclusioni della perizia biologica consentono di escludere ab origine ogni possibilità di sostenere che De Santis agì per legittima difesa, dal momento che lo stesso, aggredendo violentemente i passeggeri del pullman in presenza di numerosissimi avventori diretti verso lo stadio, non poteva non prevedere di doverne fronteggiare la reazione, affrontabile solo con la lesione dell’altrui incolumità”.
“Ora le istituzioni – conclude l’avvocato Angelo Pisani – devono realmente garantire giustizia e verità completa ai familiari della vittima di quello che senza dubbio deve considerarsi solo un agguato criminale, dall’ esito modificato proprio dal sacrificio del malcapitato tifoso azzurro, scoprendo e condannando anche i tanti complici del De Santis e, soprattutto, chiarendo il movente e lo scopo di tale azione criminale, che oltre alla famiglia di Scampia, ha ferito a morte Napoli, lo sport e il calcio, che in queste ultime ore sono ancora una volta mortificati”.