Vincere, non sempre conta, oggi bastava questo. Il Napoli l’ha fatto, ha risposto a testa bassa all’assedio laziale, senza preoccuparsi troppo del livello, quanto del risultato. Soffre e si chiude. Pioli non ha le sue pedine più importanti, ma Rafa stavolta l’ha vinta a tavolino, con intelligenza e sacrificio, le stesse messe poi in atto dai suoi uomini. Non era facile e non lo è stato, ma i tre punti li ha messi in tasca e riportati a casa. Il Napoli aggancia il terzo posto e lo fa grazie al suo uomo migliore: Gonzalo Higuain.
Urgeva dimenticare la delusione di domenica scorsa e mettere a tacere le chiacchiere della settimana. Rafa ha parlato, l’ha fatto fino a ieri, ma oggi toccava agire, come meglio poteva. Così, dalle parole ai fatti, grazie al Pipita. La forza fisica della Lazio offusca la capacità di fraseggio degli azzurri, ma il Napoli si mostra determinato e concentrato. Cinico quanto basta per approfittarne alla prima buona occasione e punire l’avversario. La meraviglia confezionata dall’argentino arriva allo scoccare del 18’, complice il tempismo del compagno di reparto, Dries Mertens.
E’ il belga a servire Gonzalo, lo fa da centrocampo, in velocità, spiazzando gli avversari, calibrando potenza e precisione. Lo fa senza pensarci due volte, senza troppa fatica. Quasi a memoria, con la testa ancora bassa e la fiducia che nutre nei confronti del bomber. Gonzalo è più veloce, calcisticamente intelligente e ha voglia di segnare ancora a quella Lazio che tanto lo ispira (settimo gol per lui contro i biancocelesti). Anticipa l’avversario su lancio lungo, gli ruba il tempo e lo affronta. Finta il tiro, poi colpisce davvero, su quel primo palo che Berisha non difende bene. Astuzia, potenza e precisione bucano le mani del secondo portiere laziale, che non può far altro che rimanere a guardare.
Tempismo e cinismo, protagoniste indiscusse del successo targato Napoli all’Olimpico, ancora una volta firmato dal bomber di razza. Chapeau GonzaGOL.