Numeri freddi, ma dati certi ed incontrovertibili: il Napoli ha chiuso il girone d’andata a 33 punti, ben nove in meno rispetto allo scorso anno, quando era attaccato alla Roma (-2) e ben in lotta per il secondo posto. Cosa è cambiato rispetto alla passata stagione, quando gli azzurri avevano anche la Champions League da giocare?
Potremmo partire da un assunto di mercato: il Napoli in estate si è indebolito, o almeno non si è rinforzato, non a dovere, non in modo da poter tenere il passo di Juve e Roma. L’assenza di Reina ha pesato, inutile girarci intorno. Il reparto arretrato è stato privato di Fernandez, al posto del quale è arrivato Koulibaly: giocatore di prospettiva importante, ma che ha alternato troppi alti e bassi in questa prima parte di stagione; pesa anche l’assenza ormai cronica di Zuniga. E quando Benitez ha dovuto, per forza di cose, alternare Ghoulam con Britos, i risultati sono stati assolutamente scadenti. A centrocampo sono andati via Dzemaili e Behrami, al loro posto sono arrivati Gargano e David Lopez, giocatori che stanno dando il loro contributo, ma che non assicurano il salto di qualità. In attacco, Pandev è stato sostituito da Michu, di cui si sono ormai perse le tracce. L’infortunio di Insigne e le disavventure di Mertens hanno fatto il resto.
A questo si aggiunge un problema di mentalità, che è diretta conseguenza del mercato. Il Napoli si porta dietro il difetto atavico di perdere partite contro avversari smaliziati e in lotta per la salvezza, pronti a punire qualsiasi disattenzione dell’avversario. Non ha, nei suoi ranghi, l’uomo in grado di prendere per mano la squadra nel momento della burrasca. E poco ha potuto fare un tecnico come Benitez, le cui potenzialità non sono sfruttate a dovere dal club. E in ogni caso, in bacheca c’è la Supercoppa conquistata a Doha il 22 dicembre. Ora si apre la seconda parte della stagione, con la squadra che dovrà far fronte nuovamente ai tre impegni. Ma se Europa League e Coppa Italia possono essere obiettivi importanti da perseguire, la qualificazione alla prossima Champions League diventa vitale per il futuro della società. Ci sono 50 milioni di euro in ballo per la prossima stagione, soldi da reinvestire sul mercato per rinforzare la squadra. Ma il Napoli, nel girone di ritorno, dovrà darsi una mossa: riconfermare i 33 punti dell’andata potrebbe non bastare per il terzo posto. Bisognerà premere il piede sull’acceleratore. Ed invertire, per quanto possibile, il trend sfavorevole contro le piccole. Un mantra che la squadra deve obbligatoriamente mandare a memoria.