Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Esistono, nel calcio, dei giocatori strani. Si allenano con costanza in squadre minori, sono spesso lontani dalle luci della ribalta, non si distinguono per prestazioni e valanghe di gol, eppure, ogni santa partita contro il Napoli, si verifica quel meccanismo misterioso che li rende unici e irripetibili in ogni gesto in campo: insomma, cacciano la scienza.
L’espressione cacciare la scienza non si sa da dove provenga con certezza, ma vedendo le partite degli azzurri qualche idea ce la siamo fatta. Vi faccio solo due nomi, i primi che mi vengono in mente: Carmona, Moscardelli, Marchese, Jonatas, Pasquato, Dramè, oltre all’amato-odiato irreprensibile Kone.
Sono una serie di giocatori, questi, che diventano improvvisamente leoni contro di noi, che aspettano da anni la partita contro il Napoli per salire alle luci della ribalta, per stare sui giornali, per diventare finalmente decisivi.
Chi di voi non ricorda il fantastico tiro al volo di Carmona, nella solita amara partita di Bergamo? E le realizzazioni ripetute di bomber Moscardelli, nell’incubo di Verona contro il Chievo? Per non parlare delle reti dei sigonr Dramè, Pasquato e Marchese, che hanno aspettato noi per risorgere dai loro lunghi mesi di letargo.
Sarà la maglia azzurra, sarà il blasone, sarà lo stimolo di giocare contro la squadra di Maradona, sarà che è arrivato pure il momento di finirla. Dopo la mezza rovesciata al volo di Kone ai tempi supplementari, in 10, sotto la pioggia, non ci stupiamo più di nulla. Anzi: accettiamo il destino come una sentenza, e rinnoviamo l’invito a tutti i calciatori che si sentono stanchi, tristi, depressi, fuori forma: non preoccupatevi, che sia in Europa League (come tanto piace ricordare a Bonucci), che sia in Campionato, che sia in Coppa Italia, insomma, la partita contro il Napoli è il vostro obiettivo. Perché c’è sempre un’occasione per tutti.
Ma proprio contro di noi?
Raffaele Nappi
Articolo modificato 23 Gen 2015 - 18:59