Passato, presente e, si spera, futuro. Christian Maggio è sempre più azzurro. Il terzino destro, alla sua settima stagione con la maglia del Napoli, mostra un senso di appartenenza alla città partenopea degna di un napoletano doc. Carattere, grinta, passione, sacrificio e lavori straordinari. Ma non solo questo: da buon figlio di Napoli, il vicentino, è vittima della scaramanzia e, a dimostrarlo, il gesto inaspettato nella gara con il Genoa. Dal dischetto va il Pipita, pronto a regalare il gol del vantaggio e della seguente vittoria agli azzurri. Al limite dell’area si affollano gli azzurri, mentre qualcuno arretra per non scoprire interamente il reparto difensivo in caso di errore e immediata ripartenza avversaria. Ma Christian non si preoccupa, mostra le spalle alla Curva sotto la quale va in scena il penalty e aspetta con ansia il boato del San Paolo. Braccia sui fianchi e testa bassa, perché si sa, troppi occhi non sempre fanno bene. Un gesto, nulla di più, che incorona il terzino della Nazionale idolo della folla.
IL GRANDE SALTO – Ai piedi del Vesuvio dal 2006, nel Napoli gestito da Reja e Marino. Era stato il tecnico a volerlo ad ogni costo, lui che l’aveva fatto debuttare a Vicenza nel lontano 2000, perdendo contro il Milan. Dalla Fiorentina alla Sampdoria, passando per il Treviso, fino al grande salto. Napoli, una squadra come tante altre, con poca storia, ma scritta dal più grande di sempre. Napoli tornato da appena un anno nella massima serie, pronto a scalare la classifica con i suoi uomini nuovi e pieni di energie. I chilometri sulle fasce, innumerevoli in questi anni, e la capacità di servire i compagni in area di rigore: da Zalayeta ad Higuain, passando per il matador Cavani. Dal centrocampo alla difesa, sempre utile, con polmoni e gambe impeccabili. Europa League, Champions League, Coppe e Supercoppa. Da Reja a Benitez, passano per Donadoni e Mazzarri. Pagine di storia che non l’hanno mai elogiato e catalogato tra i protagonisti. Eppure lui c’era, con la maglia sudata e l’amore per la piazza.
FUTURO E SPERANZE – Pochi mesi all’ultima scadenza, quella decisiva che segnerà la fine della carriera del terzino destro, titolare fisso dopo l’infortunio ormai prolungato di Zuniga. La speranza è quella di conservare a Napoli un’altra bandiera, dopo l’esempio di Gianluca Grava. Il cuore non mente, Christian un pensierino potrà ancora farcelo, pur lasciando a riposo quelle gambe che tanto hanno corso da quando è qui. Impossibile non rinforzare il reparto con forze fresche, ma Napoli non vuole e non può perdere un esempio di professionalità e umanità. Perchè pochi come lui hanno dato e continueranno a dare tanto alla causa azzurra.
Articolo modificato 28 Gen 2015 - 21:14