“Quando dicevo che bisognava venderlo valeva 60- 70 milioni. Oggi invece a quanto siamo? Si è seduto, l’ambiente si è saturato, non ha più stimoli“. Mino Raiola, l’ex procuratore di Marek Hamsik, ci va giù pesante nell’intervista alla Gazzetta dello Sport.
L’agente Fifa non ha ancora digerito la mancata cessione dello slovacco e la decisione di rimanere a lungo a Napoli. “Non sono andato avanti nel lavoro con lui perché le nostre filosofie erano diverse. Io ero cattolico, lui protestante, non potevamo stare nella stessa chiesa – si legge ancora sulla ‘rosea’ – Quando prendo un giocatore gli chiedo due cose: dove vuoi andare e come ci vuoi arrivare. Se avessi avuto Messi gli avrei cambiato già quattro volte squadra, ma non per i soldi: quelli li guadagnavamo pure lì a forza di rinnovi. Ma perché sarebbe migliorato anche lui”.
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