Napoli, l’età media è un fattore: tanti big al top. La Juve, invece, troppo “vecchia”

I numeri dicono sempre la verità. E allora prendiamoli, analizziamoli, pesiamoli. Il Napoli ha un’età media bassa (27,3), una delle più basse in seria A. Certo, non siamo al livello del Cagliari, che ha iniziato la stagione con Zeman e ha, evidentemente, puntato sui giovani (età media 23,7). Ma tra le big non siamo messi male.

Andiamo per ordine: la squadra più vecchia del campionato è la Juventus, con un’età media che arriva ai 28,8 anni. Seguono, tra le big, il Milan (28,2), la Roma (28,1) e la Lazio (27,8). Il Napoli si ferma a 27,3, con un’età media poco più alta dell’Inter di Mancini, che con i nuovi acquisti è arrivata a 26,9 anni.

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Un mix importante, dunque, per Benitez, che ha a disposizione un gruppo maturo per vincere. Ma com’è cambiato il Napoli negli ultimi anni? Se con Benitez la squadra ha raggiunto la piena maturità, con gli allenatori precedenti le cose andavano diversamente.

Partiamo dall’inizio, da Reja, quindi: nel campionato 2008-09, quello del ritorno in serie A dopo 6 anni, l’età media azzurra era di 25,3 anni. Una banda di ragazzotti, quindi, che si aggirava tra i campi di mezza Italia. Da Navannro a Santacroce, da Blasi a Montervino. Dal Pocho a Pià.

Con Mazzarri, poi, le cose sono cambiate: l’allenatore toscano detiene il record d’età per quanto riguarda gli azzurri: con lui, nella stagione 2012-13, abbiamo toccato quota 27,6 come età media. Erano i tempi di Cannavaro, Pandev e Calaiò, che provavano a portarci in alto in campionato e in Europa.

Insomma, tirando le somme, il Napoli è cresciuto negli anni, negli uomini e nell’età, arrivando, in questo campionato, nel punto di piena maturazione. Pesa, nel confronto con l’anno passato, il cambio di Fernandez (26 anni) con Koulibaly (23), così come i nuovi innesti Gabbiadini (23) e De Guzman (25). Senza scordare che gente del calibro di Callejon e, Mertens e Higuain sono tutti classe ’87. In prospettiva, quindi, pronti a dare il massimo per altri 4-5 anni.

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Come sono messe le altre big? Confrontando gli 11 titolarissimi di Roma, Juve e Napoli, sono ancora gli azzurri i più giovani, con un’età media di 27,2 anni contro i 29 anni giallorossi e i 29,2 anni bianconeri. Il Napoli, dunque, è una squadra giovane in campo, con buona parte dei giocatori, però, nel pieno della maturità calcistica.

Focalizziamoci solo sul reparto offensivo: dal 2008-09, con Reja, dove il comparto offensivo in media aveva 26 anni, siamo passati ai 27,6 anni della media attaccanti con Mazzarri, nel 2012-13. E oggi? Il reparto avanzato azzurro ha in media 25,5 anni. Una bella notizia per chi, come Bigon, non deve fare altro che trattenere i migliori.

E nel resto d’Europa? Come sono messe le big oltr’Alpe? Meglio, senza dubbio. Il campionato italiano è il più vecchio del continente: basta pensare a squadre come il Barcellona, il Real Madrid, l’Arsenal: tutte con un’età media intorno ai 25 anni. Solo l’Atletico Madrid si ferma a 27,4, più o meno come il Napoli. Per non parlare della Bundesliga, dove Bayern Monaco e Borussia Dortmund sono addirittura sotto i 25.  Il Napoli, dal canto suo, sembra essere messo bene. È vero, negli anni l’età media è aumentata, ma la Juve, con i suoi 29 anni, è lontana. È vero, ai giovani manca ancora l’esperienza giusta, ma sono i giovani ad assicurarti la crescita e le prestazioni di spessore negli anni a venire. Se la Juve ha bisogno di comprare, per ringiovanire la rosa, noi non dobbiamo fare altro che valorizzare al meglio i nostri ragazzi. E in questo, mister Benitez non è mica l’ultimo arrivato.

Raffaele Nappi

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