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Colpi ad “effetto” e società che navigano a vista, per il Napoli un mercato di gennaio all’insegna della coerenza

La sessione di mercato invernale si accinge alla chiusura, un calciomercato di riparazione che date le vicissitudini di molti club di vertice ha assunto le sembianze, per certi versi, di una sessione estiva, con dirigenti pronti a rivoltare progetti iniziali in maniera totale, cercando un, in alcuni casi disperato, cambio di marcia.

Discorso radicalmente diverso per il Napoli, che alle prime luci del nuovo anno aveva già praticamente chiuso la propria campagna di rafforzamento. Dritti al punto, Bigon ed il suo entourage hanno portato alla corte di Rafa Benitez due elementi di valore. Ivan Strinic e Manolo Gabbiadini, due innesti decisi, dalle direttive ben precise. Se il croato, ormai in meno di un mese un perno del gruppo partenopeo, è arrivato grazie ad una pregevole intuizione a costo zero, per il talento classe ’91 di origini bergamasche la dirigenza azzurra ha aperto, con convinzione, il proprio libretto degli assegni: 12,5 mln versati nelle casse di Sampdoria e Juventus, comproprietarie del cartellino. Qui sta proprio la differenza tra l’operato dei partenopei e quello di quasi tutte le, più o meno, dirette concorrenti, che hanno conquistato le prime pagine con i loro botti.

Roma – Poco movimento per i dirigenti giallorossi. Ceduto Destro al Milan hanno portato alla corte di Garcia Seydou Doumbia, attaccante ivoriano ex Cska per una cifra vicina ai 15 mln di euro. Una punta indubbiamente più mobile rispetto all’attaccante scuola Inter, più congeniale dunque all’assetto tattico del tecnico francese.

Inter – Il direttore sportivo Ausilio ha lavorato in maniera incessante per garantire a Roberto Mancini gli innesti in grado di cambiare a dovere la rotta di un’annata da cui ripartire, con un nuovo progetto. Shaqiri, Podolski e Brozovic rappresentano innesti dal valore inequivocabile, giocatori importanti, un surplus indubbio per la rosa nerazzurra. Ad oggi i risultati ancora stentano, ma i progetti hanno da sempre bisogno di tempo per intraprendere i giusti binari. Nota da evidenziare è che tutti sono arrivati con la formula del prestito con obbligo di riscatto, in attesa del saldo più o meno oneroso, dai 15 mln per lo svizzero agli 8 per il croato, a giugno.

Milan – Mare agitato in casa rossonera. Sprint in partenza con l’acquisto di Alessio Cerci nell’ambito dello scambio che ha riportato Fernando Torres al Calderon. L’innesto dal Liverpool del giovane iberico Suso per circa 1,3 mln . Le continue battute d’arresto degli uomini di Inzaghi hanno costretto l’A.d Galliani ad agire in prima persona piazzando i colpi Bocchetti e Destro entrambi in prestito con diritto di riscatto. Per portare definitivamente, a giugno, l’ex romanista in rossonero l’esborso dovrà aggirarsi sui 18 mln di euro.

Fiorentina – Il colpo per i viola è arrivato in uscita, 32 mln più il prestito per 18 mesi di un talento cristallino come Salah sono difficili da rifiutare. A rimpolpare la rosa di Montella inoltre gli innesti di Diamanti e Gilardino entrambi in prestito dal Guangzhou. Compito del tecnico campano lanciare l’assalto alla terza piazza.

Sampdoria – La squadra di Mihaijlovic è senza timore di smentita la rivelazione del campionato, perso Gabbiadini l’istrionico presidente Ferrero ha piazzato il colpo ad effetto Eto’o, svincolato dall’Everton, Muriel (prestito con riscatto a 8 mln)e Correa, qui l’investimento più oneroso: 5 mln alla firma per il talentuoso talento argentino. In dirittura d’arrivo la maxi operazione con l’Inter per Duncan e Bonazzoli10 mln con diritto di riacquisto per i nerazzurri a 15. Ad oggi l’allenatore serbo non è poi apparso così entusiasta, la frase: “Indeboliti con la cessione di Gabbiadini” nel post partita di Parma fa il resto.

Tanti movimenti, con altrettante incognite e punti interrogativi. Sull’altra riva del fiume si attesta la linea del presidente De Laurentiis che tra presente e futuro ha garantito gli innesti richiesti dal tecnico al fine di garantire una lotta costante, su tutti i fronti. Il responso finale, come sempre d’altronde, arriverà dal campo.

Edoardo Brancaccio

 

 

Articolo modificato 1 Feb 2015 - 01:45

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Scritto da
redazione