“Com’è bello sostenerti la domenica alle tre” cantavano i tifosi partenopei. Finalmente i loro desideri sono stati accontentati, perché oggi, alle ore 15, il Napoli scenderà in campo al Bentegodi di Verona per giocarsi contro il Chievo la rincorsa al secondo posto, obiettivo della società malgrado le parole di Rafa Benitez, che in conferenza stampa ha dichiarato di voler soltanto pensare a consolidare il terzo posto. Quale modo migliore di vincere a Verona per farlo?
INFLUENZE NEGATIVE. Dicevamo, le tre. Un orario che in questa stagione decisamente non ha portato bene all’undici azzurro, sconfitto in casa proprio dal Chievo a settembre e fermato sul 3-3 a novembre dal Cagliari. Due partite che descrivono al meglio la prima parte di stagione del Napoli: in primis le ingenuità contro le piccole squadre che hanno sottratto alla truppa di Benitez una considerevole quantità di punti. La gara con il Chievo è stata soltanto l’apertura di una striscia di risultati negativi collezionati dagli azzurri, specialmente contro le squadre di medio-bassa classifica. Lo 0-1 patito contro i clivensi ha un po’ condizionato le uscite contro Udinese, Palermo, Empoli e Cagliari. Si, proprio il Cagliari. E l’altro più grande difetto è sintetizzabile nella partita contro i rossoblu allora allenati da Zeman: l’incapacità di gestire un risultato. Era già successo con il Palermo, con l’Inter, contro l’Udinese in Coppa. Ma alle 15, orario in cui si giocherà Chievo-Napoli, è accaduto soltanto contro il Cagliari. 3-3 il risultato finale, con il Napoli avanti prima per 2-0 e poi per 3-2. Ma non è bastato il doppio vantaggio, poiché la squadra di Zeman riuscì ad acciuffare il pareggio frenando di fatto gli azzurri sul 3-3.
SCARAMANZIA. Esame di maturità dunque. Per il Napoli diventa anche una questione scaramantica. Vincere contro il Chievo servirebbe per tre motivi: sfatare il tabù delle partite giocate alle 15 in questa stagione, vendicare le troppe sconfitte rimediate al Bentegodi negli anni, dimostrare che i due problemi di cui sopra fanno ormai parte del passato. Gli azzurri sono finalmente maturati: non devono perdere più punti contro le piccole o subire rimonte ingenue. Devono soltanto vincere, anche la domenica alle tre. Quando – secondo i tifosi partenopei – è più bello sostenere la squadra.
Articolo modificato 1 Feb 2015 - 10:38