La Verona meno blasonata. La Verona meno parlata e meno conosciuta. La Verona che da anni compie miracoli sportivi collezionando una salvezza dietro l’altra in barba a tutte le statistiche ed i pronostici.
Napoli chiamato a rispondere al mezzo passo falso della Roma con il mirino puntato al secondo posto. La lupa romana arranca con troppi pareggi nelle ultime uscite e tanti infortunati. Gli azzurri hanno il dovere di puntare il nemico sportivo ed ambire all’aggancio in classifica.
Partenopei reduci dalla vittoria con polemiche nel posticipo con il Genoa al San Paolo. Una sola sconfitta nelle ultime cinque uscite per gli uomini di Benitez. Nessuna vittoria per i clivensi nel 2015 reduci da due sconfitte consecutive contro Juventus e Fiorentina. L’ultima vittoria risale al derby contro l’Hellas.
La bestia nera degli azzurri (cinque sconfitte negli ultimi nove incontri) nel ricordo dell’ultima partita al San Paolo con l’errore dal dischetto di Higuaìn ed il pallottoliere per contare i tiri verso la porta di Bardi.
Carambolando via.. – Partita tignosa e difficile e questo lo si sapeva. Il Chievo di Maran è squadra che gioca la palla e che non disdegna di provare a vincere la partita. Il Napoli di Benitez va come spesso a corrente alternata. Difficile impostare il gioco con il pressing del Chievo ed il Napoli sembra averne anche poca voglia. Gli azzurri stentano ad impostare una manovra degna di tal nome ed il Chievo sembra poterne approfittare. Rafa Benitez mischia le carte e schiera Gabbiadini dal primo minuto mandando in panchina Hamsik e Callejon. E’ proprio l’ex blucerchiato a creare l’occasione per il vantaggio partenopeo: splendido l’inserimento tra i difensori clivensi e lancio al millimetro di Gonzalo Higuaìn apparso ancora in forma smagliante. Il neo acquisto azzurro prova la conclusione sull’uscita di Bizzarri, sfortunato il rimpallo sul petto di Cesar che manda la palla nella propria porta. Gli azzurri dovrebbe e potrebbero approfittare di tanta fortuna cercata con il Chievo costretto ad alzare il proprio baricentro. Non è così ed alla prima occasione il favore è ricambiato. Cross pericoloso di Hetemaj in area azzurra, disastrosa l’uscita di Rafael che di pugno tenta di allontanare una palla a mezza altezza. Mai scelta fu più azzardata, la palla colpisce Britos e finisce in gol. Un favore a testa e palla al centro. Il resto è poco altro con il Chievo che impaurisce in più di un’occasione gli azzurri di un azzurro un bel po’ sbiadito.
Quasi doppietta – Nel segno di Gabbiadini. L’ultimo arrivato leva le castagne dal fuoco e firma il primo “vero” gol con la maglia azzurra. L’attaccante ex blucerchiato incanta nei primi minuti del secondo tempo. Prima una splendida azione personale su cross di Maggio, quindi il gol che riporta gli azzurri in vantaggio. Pregevole il palleggio in area di rigore nella prima occasione al minuto cinquanta. La conclusione meriterebbe miglior sorte. Splendida la girata su bell’azione manovrata che vale il secondo gol. Eppure i partenopei ci mettono il solito condimento di erroraci banali in difesa e regali agli avversari. Sempre con il fiato in gola i tifosi azzurri anche se i clivensi dopo il gol subito si annullano da soli. Napoli che avrebbe più di un’occasione per segnare ancora e chiudere il match, ma così sarebbe troppo facile. De Guzman che ha dimenticato come si segna, Higuain contratto da Zukanovic ed Hamsik parato da Bizzarri. Dopo quattro minuti di agonia i tre punti li porta a casa Benitez. Secondo posto ora a quattro lunghezze ed inseguitrici un po’ più distanti.
Antonio Picarelli
Articolo modificato 1 Feb 2015 - 19:23