Due stagioni ad Udine, due a Napoli. Avventure diverse e contrastanti: in maglia bianconera Raffaele Sergio ha vissuto i suoi anni migliori, prima di arrivare in azzurro in un periodo estremamente delicato, con una retrocessione e un campionato di serie B di metà classifica. Ma Sergio è legato a questi colori, non solo per la sua origine – è di Cava de’ Tirreni – ma anche per il ricordo bellissimo che lo lega al Napoli: “C’è una tifoseria unica al mondo. E’ stato detto tante volte, lo so, ma credetemi: l’azzurro per i napoletani è molto più di una fede. E’ un contesto nel quale si vive, ci si compenetra in ogni momento”, dice Sergio in esclusiva a Spazionapoli.it.
Due realtà così diverse: un pregio e un difetto di ognuna?
“Il pregio di Napoli è quanto ho detto prima. Il difetto è l’altra faccia della medaglia: il troppo attaccamento a volte può rivelarsi negativo, soprattutto quando le cose non vanno bene; alla piazza partenopea manca equilibrio. Un pregio di Udine è sicuramente la società: è organizzata benissimo, sia dal punto di vista economico che tecnico; e quando si attraversano momento meno buoni, c’è un ambiente che non mette troppa pressione. Di contro, l’Udinese non potrà mai ambire a grossi traguardi sportivi: non è la sua missione”.
Domani Stramaccioni proverà a fare un regalo alla “sua” Roma. Quali sono le insidie del match per il Napoli?
“Gli azzurri stanno attraversando un momento di forma importante. Anche dal punto di vista mentale: credo che la vittoria della Supercoppa abbia ridato gli stimoli giusti ad un gruppo che forse non riusciva più a credere in se stesso dopo Bilbao. Ma attenzione all’Udinese: già in Coppa Italia ha fatto soffrire, e non poco, il Napoli. E domenica ha bloccato la corsa della Juve. Stramaccioni sta gestendo benissimo la squadra, che arriva al San Paolo senza l’obbligo di far risultato. E sappiamo bene cosa può succedere in questi casi”
Nella parte iniziale di questa stagione, Benitez è stato messo in discussione. E’ questa la mancanza di equilibrio cui accennavi prima?
“Esattamente. Come si fa a dubitare delle capacità di un tecnico che nella sua carriera ha vinto così tanto? Le squadre possono attraversare momenti difficili, ma se non ci sono mine che insidiano il gruppo se ne esce fuori. Proprio come accaduto al Napoli”.
Ma cosa è accaduto al Napoli a inizio stagione?
“Ripeto: il preliminare di Champions League ha un po’ condizionate l’inizio del campionato, ma anche quella di Bilbao fu una partita beffarda. Benitez sta facendo un grande lavoro, e chissà che non riesca a raggiungere quel secondo posto ora occupato dalla Roma. Sarebbe un risultato straordinario”