Il vento sta cambiando. Oggi a Napoli nevica ed a Milano c’è il sole ma è comunque un lunedì sereno per i tifosi azzurri, reduci alla prova di forza e di carattere di Higuain e soci ieri al “San Paolo” contro un’Udinese da sempre ostica da battere. Un po’ ci si complica la vita ed un altro bel po’ si regala tanto spettacolo, con una Roma che al contempo riesce a strappare tre punti al Cagliari senza confermarsi però così imbattibile.
Il vento sta cambiando. Perchè tra linee parallele, prospettive ed un turbo bianconero quasi senza precedenti, tutto il resto rimane in bilico. E con una stagione ancora così lunga, nulla deve essere assolutamente lasciato al caso. Si guarda però prima in casa propria, puntando, gara dopo gara a dare sempre il massimo, spalla a spalla, sin prisa y sin pausa. In questo Benitez è un maestro anche quando il tour de force costringe a cambiamenti repentini ma ponderati, lasciando sempre ben fisso il focus della questione. Provare a vincere, sempre, contro qualsiasi avversaria. E se questo concetto lo scorso anno era lapalissiano nei big match contro le prime della classe, ora sembra essere entrato nella testa e nel cuore di tutti anche quando le avversarie sono le così dette “piccole” che forse, di piccolo, hanno solo il conto in banca.
Il vento sta cambiando. Perchè non è più valido “squadra che vince non si cambia” ma “squadra che vince si cambia e vince”. All’inizio della stagione, così come nella scorsa, questo assunto veniva sistematicamente smentito. Senza Higuain, Callejon, Gargano, Albiol e Koulibaly il Napoli perdeva carattere, identità, anima. Era smarrito, impreciso, confuso, senza un peso specifico. Ora quel peso ce l’ha ed è ben forte, non solo nell’amalgama di un gruppo che rema nella stessa direzione ma anche e soprattutto nei singoli. Benitez sa come utilizzarli, come valorizzarli, come intercambiarli. Ed ognuno accetta le sue scelte, in silenzio, lavorando sempre di più per crescere e migliorare.
Il vento sta cambiando. Oggi l’allenamento era open per gli addetti ai lavori e, soprattutto per gli estimatori di Don Rafè, questa è una grande fortuna ed un immenso privilegio. Gli osservati speciali erano i giocatori, il loro lavoro, i loro progressi. Tante le indicazioni registrate: la prima la conferma di un gruppo coeso, compatto e sereno, che gode della grinta di ogni pedina, da quella di un leader come Higuain fino a Colombo che, durante la partitella a campo ridotto ha urlato: “Dai ragazzi, non si molla nulla”. Riferimento velatissimo e neanche poco alla Roma, sempre alla portata degli azzurri nonostante la classifica sia rimasta immutata.
Infine, il vento sta cambiando perchè finalmente il Napoli è spietato e cinico. E non vuole fermarsi. Sono tutti leader, tutti trascinatori, tutti fuoriclasse. Da chi bacia la maglia dopo un gol a chi corre per abbracciare i compagni o ancora da chi si avvicina alla panchina per ascoltare le indicazioni del mister a chi ringrazia i tifosi dopo la prima marcatura al “San Paolo”, tutti hanno dentro gli occhi un fuoco che arde. E si vede, è palese ed è bellissimo.
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 10 Feb 2015 - 00:37