Dal 14 febbraio all’8 marzo: 22 giorni. Meno di un mese, un lasso di tempo in cui il Napoli scenderà in campo ben 7 volte, in media una partita ogni 72 ore. Si gioca in tutte le competizioni: il campionato entra nel vivo, ricomincia l’Europa League, e la Coppa Italia vedrà gli azzurri protagonisti a Roma nella semifinale con la Lazio.
TENETEVI FORTE – L’elenco allora: si comincia sabato sera a Palermo, contro i rosanero; poi giovedì 19 in Turchia, contro il Trabzonspor; lunedì 23 con il Sassuolo al San Paolo; giovedì 26 il ritorno di Europa League ancora a Fuorigrotta; domenica 1 a Torino contro i granata di Ventura; mercoledì 4 all’Olimpico per la Coppa Italia contro la Lazio; e per finire domenica 8 l’Inter al San Paolo. Un vero e proprio tour de force, in cui gli azzurri si giocheranno una fetta importantissima di futuro: la rincorsa al secondo posto, il passaggio agli ottavi di finale di Europa League e il primo dei due match di semifinale della coppa nazionale.
L’IDEA DI RAFA – Per forza di cose Benitez sarà costretto ad azionare le sue rotazioni. Non massicce, bensì scientifiche, e che non rivoluzioneranno la squadra di volta in volta. Lo staff del tecnico spagnolo è pronto per questo ciclo di fuoco: lo studio del minutaggio dei calciatori è maniacale, da esso dipende lo stato di forma dell’atleta nonché la possibilità che possano capitare infortuni. E poi l’aspetto psicologico; importante ancor più di quello fisico: ogni elemento della squadra sa di doversi allenare al meglio, perchè l’impiego potrebbe essere dietro l’angolo. Finita l’era dei titolarissimi, oggi tutti sono potenziali titolari e riserve: la rosa del Napoli è attrezzata per lottare su tre fronti, al tecnico di volta in volta toccano le scelte. A volte può andar bene, altre no: anche da questo dipenderà il futuro del Napoli.