Una stagione involuta, se la si vuol definire, quella di Jorginho al Napoli. Il suo approdo in azzurro, lo scorso gennaio, fu condizionato dalla forte volontà di Benitez. Un modulo nuovo e una responsabilità da caricare sulle spalle, ben ammortizzate dal giovane italo brasiliano. Titolare fisso, in coppia con Behrami, nella passata stagione, in campionato così come in Coppa. Poi il declino: la partenza dello svizzero, il ritorno di Gargano e l’arrivo di David Lopez hanno stravolto ogni gerarchia, lasciando spesso l’ex Verona lontano dal campo.
UN POSTO PER DUE. Ben quattro le gare europee, 16 quelle di Campionato, in cui l’attaccante di Imbituba ha collezionato 1100’ tondi di gioco. Determinante nella sfida ci Coppa con l’Udinese, meno nei 15’ in cui ha calcato il terreno di gioco di Doha. Una media alquanto bassa, considerando la presenza fissa ai tempi dell’Hellas e le aspettative dell’ambiente. La volontà di Rafa, mutata nel corso della stagione, lascia davvero poco spazio per poter mettere in luce quelle che si credeva potessero essere qualità determinanti nel gioco dello spagnolo. Un inizio per nulla preoccupante, complice l’intesa con Lopez, che ha fatto di lui elemento fisso in coppia con lo spagnolo, fino al disastro con l’Empoli e l’amara sconfitta di Milano. Di là a seguire solo pochi minuti concessi al numero 8 azzurro, che ha dovuto cedere ufficialmente il posto al mastino del centrocampo azzurro Walter Gargano, inamovibile titolare per Rafa.
FUTURO DA SCRIVERE. Le sirene di gennaio non hanno allertato in nessun modo la società, specie conosciuta la volontà di Benitez di non lasciar partire per nessuna ragione i suoi centrocampisti, titolari o meno. Nessuna differenza, almeno a parole: per il tecnico spagnolo tutti elementi di qualità su cui investire e puntare per il progetto di crescita. Chi più, chi meno, a modo loro determinanti. Discorso diverso quello che toccherà fare a giugno, quando gli esclusi dovranno tirare le somme di un’intera stagione. La grande occasione a cui aspirava il brasiliano potrebbe rivelarsi più semplicemente un basso trampolino di lancio, da cui tuffarsi in un’altra esperienza. A corteggiare l’italo brasiliano, non solo secondo quanto si è appreso nelle ultime ore, sembra esserci la Fiorentina, o almeno Vincenzino Montella, a prescindere dal valzer di panchine in cui il tecnico napoletano, così come Rafa Benitez, potrebbe essere coinvolto a fine campionato. Troppo presto per parlare di futuro, ma il continuo della stagione getterà le basi per partenze e permanenze.
Francesca Di Vito
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Articolo modificato 12 Feb 2015 - 21:06