Sconfitta dura, che non ridimensiona ma che dimostra che senza intensità, senza il passo, la dinamicità in grado di supportare il gioco azzurro tutti i limiti del gruppo di Benitez emergono lampanti. Soprattutto se al cospetto di un undici in serata di grazia come il Palermo di Iachini.
Azzurri in avanti praticamente assenti, mediana completamente surclassata dal centrocampo rosanero con un Jorginho ai minimi termini, sempre con un uomo in più sulle seconde palle, difesa totale preda della qualità palermitana, Dybala, Vasquez e compagni hanno impartito una lezione severa ad una retroguardia di certo non irreprensibile.
Ma se la partita ha preso la piega che i terribili ragazzi dell’ex allenatore di Brescia e Chievo desideravano, lo si deve ad un errore che a certi livelli non è ammissibile, il protagonista è probabilmente il giocatore più agli altari della critica negli ultimi tempi. La topica con la quale Rafael incappa, su un telefonato tiro da distanza siderale di Lazaar, prima rete in Serie A per lui, ha marchiato a fuoco una partita in cui il Palermo ha sicuramente meritato, sciorinando una prestazione impeccabile, ma che gli azzurri potevano giocarsi in maniera diversa. Il portiere brasiliano è il peggiore in campo della sfida di stasera.
Un errore figlio probabilmente delle incertezze che ancora, ad oggi, non l’hanno abbandonato. Proprio tra i pali dove l’ex portiere del Santos si esprime al meglio. Evita l’imbarcata più totale con una gran parata su Vasquez nel secondo tempo, una parata di rara bellezza, un vero miracolo, che però arriva a partita ormai compromessa, così come la sua prestazione. Il tecnico azzurro ha sempre e comunque difeso il suo numero uno, è ora che però Rafael ci metta del suo per tornare a livelli sui quali ha già dimostrato di potersi attestare.
Edoardo Brancaccio
Articolo modificato 14 Feb 2015 - 23:43