Benitez striglia un Napoli allo sbando tra difficoltà tattiche e troppi errori individuali

“Puniti dai nostri stessi errori e dispiace dopo le belle cose fatte in questi ultimi due mesi”. E’ questa l’analisi a caldo di Rafa Benitez, obiettivo e deciso come non mai dopo la débâcle di Palermo, dove i rosanero hanno decisamente meritato la vittoria. Gli errori individuali degli azzurri sono lapalissiani, così come le difficoltà tattiche in particolar modo dopo la prima ed inaspettata rete dei rosanero, creando un mix decisamente letale per la scalata al secondo posto di Higuain e soci.

I SINGOLI. Rafael, Strinic ed Albiol confezionano tre veri regali al Palermo. Ad aprire il festival delle imprecisioni è l’estremo difensore partenopeo, che in avvio si lascia sorprendere da un fendente quasi da centrocampo di Lazaar che diventa un eurogol, mettendo ancora una volta alla berlina il brasiliano. Sarà solo l’inizio di una prestazione che non convince, fortemente condizionata dall’errore iniziale. Poi, Strinic: il croato è costretto a curare con attenzione sia la fase difensiva che soprattutto quella offensiva, lasciando costantemente in difficoltà e scoperta sul suo out la difesa quando si propone in attacco. E non può farne a meno perché De Guzman e Callejon sono in giornata no. E’ però un errore di valutazione del neo acquisto azzurro che propizia la seconda rete dei siciliani, con una ripartenza innescata proprio da Strinic. Il tris è uno svarione generale del pacchetto arretrato, nuovamente innescato dal numero tre partenopeo, saltato troppo facilmente da un numero da maestro di Dybala. Insomma, è facile trovare un capro espiatorio ma è davvero difficile trovare un azzurro che si salvi completamente dal flop del “Barbera”.

PROBLEMI TATTICI. Non solo errori individuali che hanno condannato il Napoli ma anche alcune valutazioni tattiche forse sbagliate da Benitez, che ha operato un mini turn over in vista del match di giovedì contro il Trabzonspor. La rete del Palermo in avvio gara ha fortemente complicato le cose, con i rosanero chiusi e letali in ripartenza, non concedendo spazi agli avversari e chiudendo ogni varco, limitando così esponenzialmente il gioco degli azzurri, già troppo addormentato sulle fasce. Completamente bocciata anche la mediana: Jorginho e David Lopez impalpabili, con l’assenza di un lottatore in campo come Gargano che si avverte sin dai primi minuti. Quando il tecnico spagnolo ha buttato nella mischia l’uruguagio, Gabbiadini e Duvan Zapata nella ripresa infatti, le cose sono andate fortemente meglio: più vivacità e cinismo alla manovra ma, accorciate le distanze, era ormai troppo tardi per completare la rimonta.

LA SFURIATA. Fa male non aver espresso il proprio gioco e le proprie potenzialità, fa male essere ridimensionati da un Palermo che ha disputato la gara perfetta, invertendo ogni gerarchia. Ben lo sa Benitez che, come riporta oggi il Corriere dello Sport, al termine della gara del “Barbera” ha tenuto a colloquio circa trenta minuti la squadra negli spogliatoi per analizzare al meglio le cause dello scivolone e di un atteggiamento in campo poco di carattere in alcune pedine. Nessuna rottura, nessuna crisi ma una conversazione con toni decisi, per imparare dagli errori ma soprattutto non commetterli più. Se la classifica davanti a sé potrebbe infatti allungarsi, alle spalle si è già accorciata. E c’è un terzo posto da preservare ed un secondo piazzamento al quale sicuramente ambire.

Alessia Bartiromo
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