Le “colpe” di Benitez per un turn over che in parte non convince ancora

Sabato è ormai alle spalle ma la sconfitta rimediata dal Napoli a Palermo è ancora ben vivida negli occhi degli azzurri e dei loro sostenitori. Dopo l’inaspettata debacle, è doveroso analizzare ciò che non ha funzionato: onore e merito ai padroni di casa ma, Higuain e soci hanno pagato lo scotto di un atteggiamento poco cinico e di una gara subito in salita dopo la rete dei rosanero in avvio. I riflettori però, oltre che sugli errori ei singoli, sono puntati sulle scelte di formazione fatte da Benitez, costretto ad un leggero turn over che questa volta non ha dato i frutti sperati.

LA FORMAZIONE – Alla vigilia del match del “Barbera” infatti, nessuno si aspettava di vedere in panchina tre elementi del calibro di Koulibaly, Gargano e Gabbiadini risultati preziosi nel recente cammino azzurro, per far spazio rispettivamente a Britos, Jorginho e Callejon, palesemente non in forma. Questo soprattutto in considerazione delle caratteristiche e del modo di interpretare le partite da parte dei rosanero, basato sull’agonismo e sul ritmo nelle veloci ripartenze più che sulla qualità.

LA PARTITA – Dubbi che poi purtroppo, si sono acuiti al termine della gara. Britos perso tra le “danze” dei gioielli rosanero Vazquez e Dybala, Jorginho che, come ormai troppo spesso accade quando viene chiamato in causa, non è riuscito a dare le geometrie necessarie per far ripartire l’azione del Napoli, né tantomeno ad essere efficace in copertura come in occasione del secondo gol rosanero rappresentando un ostacolo troppo “morbido” per tamponare lo scatenato Quaison; Callejon di cui ormai da mesi si sono perse le tracce in zona gol incapace, così come De Guzman, di dare quell’ “ampiezza” al gioco del Napoli indispensabile per le strategie disegnate da Rafa.

LE “COLPE” DI RAFA – Nonostante il risultato negativo maturato già al termine della prima frazione di gioco, più di una perplessità ha lasciato il fatto che Benitez non abbia effettuato nessun cambio all’intervallo, considerando l’evidente difficoltà nel proporre gioco da parte degli azzurri. Oltre ad un Jorginho abulico a centrocampo condizionato anche dall’ammonizione comminatagli dopo pochi minuti, ciò che in parte ha condizionato la gara è stato il ritardo nell’ingresso di Gabbiadini, sicuramente l’uomo più in forma dell’attacco azzurro con 3 gol nelle ultime 3 partite. Perplessità dunque. È questo il sentimento che accompagna i sostenitori azzurri dopo la sconfitta di Palermo, dopoun turnover che a tratti non convince più.

Carlo Tomasino

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