Una situazione molto particolare, delicata da gestire, che dà la sensazione di prendere la decisione sbagliata qualunque cosa si decida di fare. Il portiere del Napoli Rafael Cabral è in evidente difficoltà e la paura di sbagliare non può fare altro che minare inconsciamente sempre di più la fiducia nei propri mezzi, che ormai vacilla da tempo. L’errore in avvio che ha fortemente condizionato il match ieri contro il Palermo spianando la strada ai rosanero con il gol di Lazaar, è un vero e proprio macigno, difficile o quasi impossibile da demolire per il brasiliano, che sente sempre meno la fiducia dei propri tifosi, dei compagni e dello stesso Benitez che non può fare altro che ammettere lo scivolone dell’estremo difensore, pur coccolandolo come ogni pater familias che si rispetti.
LA REAZIONE. Tre le reti subite al “Barbera”, per onestà intellettuale, figlie anche degli errori del reparto arretrato e delle singole pedine, non solo della poca presenza in campo di Rafael. Ma le sue incertezze sono palpabili: se contro l’Udinese è riuscito riscattarsi dopo la rete di Thereau tra parate esorbitanti e scivoloni inaspettati, al “Barbera” ci sono state più ombre che luci. Ma il giovane brasiliano è il primo a non essere soddisfatto di se stesso e, come riporta Il Mattino oggi, nello spogliatoio è psicologicamente crollato. Mentre Benitez parlava come sempre alla squadra, era in un angolino senza proferire parola con lo sguardo nel vuoto. A poco o nulla sono servite le parole dei compagni: un ko di gruppo e non dei singoli ma l’estremo difensore se ne assume ogni colpa, sull’orlo dell’inizio di un momento ancor più delicato.
Sarà complesso infatti ritrovare la giusta serenità, ancor più quando l’ambiente circostante la mina costantemente, basandosi su prestazioni che non convincono. La soluzione? Ce ne sarebbero sicuramente due. La prima, è dare fiducia ad Andujar, facendo così giocare chi più in forma come tutti gli altri ruoli. La seconda, è supportarlo e dargli ancora fiducia. Rischioso ma necessario per non perdere e bruciare completamente il giocatore, che ha già affrontato momenti più che in salita.