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Si volta pagina alla ricerca di equilibrio e continuità, nel mirino Trebisonda per riprendere la marcia

Si ricomincia da oggi. Da un tranquillo e freddo lunedì, da un nuovo equilibrato inizio. Senza dimenticare i fasti di un passato recente e gli errori di sole due lune fa. Impossibile voltare pagina senza ripensare agli estremi di una stagione ancora troppo altalenante, com’è forse normale che sia. Impossibile vincere tutte le partite, fisiologico fermarsi in trasferta e contro squadre motivate per la conquista della salvezza o magari per il coronamento di un piccolo sogno europeo. La continuità il Napoli l’ha trovata nelle otto vittorie nelle nove gare disputate da Doha al “Barbera”, così come la compattezza d’intenti e la maturità di un gruppo che conosce bene le sue potenzialità, i suoi limiti ed i punti deboli sui quali lavorare.

EQUILIBRIO E SERENITA’.
Sono questi due elementi che ahimè spesso non mancano solo al Napoli ma a tutta la piazza che lo contorna. Un destino comune quello di squadra e tifoseria, alle prese spesso con facili entusiasmi ed ancor più facili disfattismi. Guardando alla classifica, tutto è ancora più che in gioco per il secondo posto: il momento della Roma non è fantastico ed i giallorossi hanno un passo ultimamente nettamente inferiore a quello degli azzurri. Resta un abisso sulle reti subite, tallone d’Achille della squadra di Benitez, in particolar modo quando le cose non vanno bene, il primo a crollare. Ma inutile fare disfattismi: ogni pedina, Rafael in primis, ha bisogno di fiducia da parte di tutti e condannarlo alla berlina sarebbe solo controproducente. E’ lo stesso portiere che ha regalato agli azzurri la Supercoppa a Doha, lo stesso che spesso è sugli scudi per una reattività ed un talento palpabile, per un temperamento umile e ricco di sacrificio. Stesso discorso per le altre pedine: il Napoli non era da scudetto prima e non è da retrocessione adesso: semplicemente, incappa in giornate storte ed in avversarie in quel determinato momento più forti. Vedere anche Juventus, Roma, Milan, Sampdoria nell’ultima giornata di campionato.

IL TOUR DE FORCE. Non c’è tempo per perdersi in sterili disfattismi anche perché il tour de force è già ufficialmente iniziato. Da giovedì si giocherà due volte a settimana fino ai primi di marzo, tra campionato, Europa League e Coppa Italia, affrontando buona parte delle avversarie più in forma. Il riscatto è infatti dietro l’angolo e bello ardito: si tratta del Trabzonspor che aspetterà in Turchia il Napoli per il match di andata di Europa, ghiotta occasione da non sprecare per disputare poi più serenamente il match di ritorno. Competizione sicuramente da non sottovalutare anche perchè non solo manca da tempo in bacheca ma regalerebbe anche un posto automatico alla prossima Champions. E scusate se è poco. Poi, il lunedì seguente ci si rituffa in campionato, all’esame “San Paolo”: arriverà il Sassuolo, altra prova del nove per riconfermarsi grandi. Sin prisa y sin pausa, così come dice Rafa.

LE SCELTE. Molto dipenderà quindi da giovedì e dalle scelte di Benitez. Il riscatto passa per i titolarissimi ma anche per qualche novità. Spazio a Koulibaly, Gabbiadini, Mertens, Andujar e Gargano, in attesa di rivoluzionare ancora un po’ l’undici titolare contro il Sassuolo in campionato, quando mancherà Higuain per squalifica. Duvan scalpita, pronto a riprendersi il suo Napoli e trascinare i compagni, con un diktat che ormai appartiene a tutti: serenità, compattezza, lavoro e qualità per tornare a correre ed a vincere. Perché Palermo è stato solo un passo falso e come tale deve essere interpretato.

Alessia Bartiromo
RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo modificato 16 Feb 2015 - 01:30

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