1. “Solo fortuna, hai fatto un tiro un gol”. Difficilmente troverete una scusa più versatile. Chi perde giustifica la sconfitta dando la colpa alla botta di fortuna, che ha permesso al vostro avversario di vincere il match. I suoi gol sono delle coincidenze, mentre quelli mancati da noi sono dovuti alla sola e abbondante “sfiga”. Nel momento in cui la sconfitta è ormai ufficiale, ogni passaggio non andato a buon fine, ogni palla sparata sul pubblico, ogni tentativo di segnare andato in malora è dovuto alla sfacciata fortuna del nostro concorrente. E guai, guai ad ammettere che la vittoria se la sia effettivamente meritata! 2. “Non ero concentrato, avrò giocato al 50%” Un altro classico! L’impossibilità di concentrarsi sulla partita è sempre un’ottima scusa per giustificare una prestazione per nulla esaltante, da usare con qualche passante sconosciuto, con il postino o col il ragazzo delle pizze. “Non sono riuscito a concentrarmi” è una frase pronunciata molto spesso. Il più delle volte corrisponde alla realtà, ma è davvero comune tra gli sconfitti perché l’avversario non ha la possibilità di dimostrare il contrario. 3. “Son bravi tutti così: mi hai dato il joystick rotto!” Invitate un caro amico a casa vostra e vi fate una bella partita a FIFA. Primo momento di frizione: la scelta del joystick. Il padrone di casa sceglie il suo solito controller, mentre l’amico prende l’altro, quello mai utilizzato, “nuovo di pacca”. Ed ecco che si comincia con le prime teorie del complotto: “Perché questo joystick è più leggero? I tasti funzionano male”. Dopo la sconfitta, tutto diventa più chiaro: la colpa è del controller. Il padrone di casa aveva quello migliore, ecco perché lo teneva così stretto e non voleva separarsene per nulla al mondo. Voi invece ne avete dovuto usare uno pessimo, forse una sottomarca, l’input non era precisissimo e i comandi erano talmente lenti e orribili che i giocatori non solo si muovevano in ritardo, ma sembravano quasi giocare di testa loro. A meno che il padrone di casa non siate voi, e allora il problema col vostro pad è che lo avete consumato a forza di elastici e rabone. 4. “Sì ma la mia era una squadra di scarsoni!” Una situazione molto comune: si scelgono due squadre diverse con lo stesso numero di stelle e praticamente gli stessi valori d’attacco e difesa. I giocatori sono liberi di decidere quale prendere, magari in base al proprio stile di gioco. Al triplice fischio finale, lo sconfitto sembra però scordare tutto e preferisce lamentarsi della propria squadra e del fatto che era chiaro sin dall’inizio che non c’era davvero storia, i suoi 11 erano delle vere schiappe in confronto a quelli del vincitore. “Non volevo disputare il solito incontro Real Madrid contro Real Madrid”, si giustifica. “Che noia.”. Ad annoiarlo, forse, è fatto di riuscire a trovare ogni volta qualcuno pronto ad asfaltarlo. 5. “Non avevo stimoli.” La scusa definitiva nel tentativo di giustificare una sconfitta è quella legata alla mancanza di stimoli. Quando non ci si può appellare alle impietose statistiche della partita, quando la storia del pad non è sufficientemente convincente e tutte le altre fantasiose scuse non reggono più la prova dei fatti, al perdente non rimane altro che nascondersi dietro una presunta assenza di qualsivoglia stimolo, o anche solo tentativo di voler vincere. Chiaramente, ci fosse stato un premio di mezzo (come ad esempio un bel gruzzolo), la situazione sarebbe stata totalmente differente e lui avrebbe lasciato il campo da vincitore. 6. “Il momentum! È colpa sua!”Ma cos’è in realtà il momentum? Un semplice esempio lo spiega perfettamente: siete tranquilli sul 2 a 0, l’incontro è nelle vostre mani, ma all’improvviso l’avversario segna un gol e l’esito finale non sembra più così scontato. Tutto quel che di buono siete riusciti a fare fino ad ora sembra sparire di colpo: non riuscite più ad effettuare un passaggio decente, e anche il più timido tentativo si conclude con la palla che finisce magicamente sui piedi dell’avversario, senza una reale ragione apparente. L’avversario, invece, ribalta tutto con quel gol, e ora i suoi tiri sono sempre perfetti, ed ogni passaggio, che sia corto o lungo, alto o basso, va sempre a buon fine. Arriva il pareggio, e poi, agli sgoccioli dei minuti di recupero, ecco un altro gol di testa derivato da un calcio d’angolo regalato senza motivo. Tutta colpa dell’ignobile momentum.
Fifa è molto di più che un semplice videogame. Di conseguenza, le partite giocate tra amici avranno sempre fascino ed appeal neanche fossero sfide di Champions League . Vincere è d’obbligo, significa gloria ed onore. Perdere è un’onta da scontare e soprattutto sopportare. Per alleviare tali dolori possono risultare preziose le classiche scuse , Mazzarri style , che almeno una volta nella vita tutti hanno usato dopo una sconfitta a Fifa.
Scopriamo in questa gallery la top6 delle scuse più utilizzate. (Da http://www.redbull.com )