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LA CITTÀ – Mosca: storia, architettura e anche tanto calcio, ma occhio al fattore climatico

La storia non mente: Napoli ha già battuto Mosca in passato, precisamente nel diciannovesimo secolo. Fu l’allora re, il francese Gioacchino Murat, a decidere le sorti della battaglia nella capitale russa in favore della Grande Armè, l’esercito condotto da Napoleone Bonaparte. La carica di re del Regno non gli impedì di partecipare alla campagna di Russia al comando della cavalleria napoleonica e fu proprio grazie a lui che l’esercito vinse la battaglia. Corsi e ricorsi storici per il Napoli, che certamente non avrà la mente occupata da questi pensieri quando sarà di scena allo stadio Dinamo di Mosca.

LA CITTA’. Quello che resta di quella campagna è una città multietnica in cui convivono credi diversi tra loro (maggioranza ortodossa, ma anche musulmani) e dall’alto livello culturale, in cui si fondono diversi stili architettonici. L’opera più celebre è la Cattedrale di San Basilio, vero capolavoro della capitale russa. I tifosi partenopei potranno godersi le bellezze architettoniche della città e anche i 96 parchi di cui essa gode, e per i meno interessati alla cultura non mancherà l’occasione di passare una piacevole giornata: Mosca pullula infatti di bar e locali. I tifosi azzurri non dovranno però sottovalutare il fattore clima: la città è lontana dal mare e pertanto non gode di una situazione climatica simile a quella italiana. Le precipitazioni sono frequenti, specie in primavera. Durante l’inverno la temperatura massima non supera i -5° e può raggiungere anche i -25°. Lo sa bene la Roma, che a novembre ha giocato sul campo del CSKA senza andare oltre l’1-1 anche a causa del fattore climatico.

IL CALCIO. La Dinamo non è però l’unica squadra calcistica della città: in totale sono sette, cinque giocano nella Russian Premier League. Il CSKA fu creato per rappresentare il corpo di polizia della città, la Lokomotiv per i dipendenti delle ferrovie, lo Spartak e il Torpedo rappresentano invece il popolo: la prima prende il nome dal soldato Spartaco che diede vita alla rivolta popolare nell’Antica Roma, la seconda invece significa letteralmente Forza Proletaria. La Dinamo fu fondata da operai ma in seguito fu controllata dalla polizia segreta russa. Infine, una piccola curiosità: la città di Mosca è gemellata con quella di Varsavia, sede della finale dell’Europa League. Chissà che non sia un piccolo segno premonitore per il Napoli.

Vittorio Perrone

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Vittorio Perrone
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