Potrebbe diventare presto una sentenza come potrebbe essere smentita presto, ma c’è una considerazione che sovviene alle menti dei tifosi dopo l’1-0 subìto a Torino: il Napoli lontano dal San Paolo è una squadra completamente diversa rispetto a quella affamata apprezzata a Fuorigrotta. Sono state le sconfitte nelle ultime due trasferte di campionato a gettare nello sconforto i tifosi, che si aspettavano tutt’altra prestazione dai propri beniamini. Invece il Napoli ha di fatto regalato il primo tempo ai granata, e si è reso pericoloso soltanto nel finale quando il punteggio recitava 1-0 in favore del Torino.
PRECEDENTI – L’atteggiamento difensivista del Napoli in trasferta è cosa già vista. E’ successo quasi ogni volta che la truppa di Benitez si è allontanata da casa, e spesso i risultati hanno dato ragione al tecnico spagnolo. Basti pensare alla vittoria sul campo della Lazio, arrivata grazie a una prestazione all’italiana. Il trend positivo è stato confermato anche nella trasferta di Verona, dove il Napoli si è imposto per 1-2 costruendo comunque pochi pericoli per la porta di Bizzarri. Anche lo scorso anno, sempre a Torino, Rafa impostò la partita allo stesso modo, sperando che a risolverla fosse un episodio. Così fu: Higuain ringraziò e portò a casa i tre punti. Stavolta l’episodio tanto agognato ha premiato gli sforzi del Torino. La gara contro i granata ricorda molto quella di inizio stagione contro l’Udinese: match disputato sugli stessi ritmi blandi, poche occasioni e Napoli che va in svantaggio sempre su palla inattiva (Danilo).
ECCEZIONI – Non sono mancati i successi con il catenaccio targato Benitez: a Firenze una rete di Higuain a novembre ha permesso al Napoli di agganciare il terzo posto. E soprattutto non sono mancate le eccezioni, con bel gioco e tanti tiri in porta. L’ultima risalente alla settimana scorsa: 0-4 a Trebisonda. Oppure l’1-4 di Cesena, o ancora lo 0-2 sul campo dello Slovan. Tutte gare in cui il Napoli non si è difeso, anzi tutt’altro: in queste occasioni gli azzurri sono stati in grado di controllare la partita per tutti – o quasi – i novanta minuti.
DIVERSITA’ – Troppe differenze insomma con la mentalità casalinga. Il Napoli davanti al pubblico amico preferisce palleggiare – con effetti non sempre produttivi – e soprattutto crea molto anche quando va in difficoltà: lo testimoniano i 33 tiri effettuati nella gara persa per 1-0 a Fuorigrotta contro il Chievo. Una differenza che si nota anche dall’apporto difensivo degli esterni, maggiore in trasferta. E’ per questo che spesso Higuain si ritrova isolato, cosa che succede (se non sempre) nella maggior parte delle trasferte.
FUTURO – Già in settimana il Napoli è atteso da un esame importante in trasferta, sul campo della Lazio, nella gara valida per la semifinale di Coppa Italia. Già in campionato l’atteggiamento difensivista azzurro ha pagato e il Napoli è riuscito a strappare tre punti pesantissimi. Ma stavolta è diverso, perché la posta in palio è ben più alta e anche perché la partita si giocherà su 180 minuti, cosa che può agevolare il Napoli come è già accaduto in Europa League (Trabzonspor quest’anno e Swansea lo scorso). Catenaccio per cercare di racimolare il massimo all’Olimpico all’andata e per poi fare bottino pieno al San Paolo dove il Napoli – i precedenti lo dimostrano – gioca meglio.
Vittorio Perrone
Articolo modificato 2 Mar 2015 - 00:44