La sconfitta con il Torino ha lasciato una profonda amarezza tra la tifoseria partenopea, il Napoli non ha fatto una gran gara ed ha fallito una ghiotta occasione per agguantare il secondo posto in classifica, permettendo inoltre a Lazio e Fiorentina di avvicinarsi pericolosamente. Gli azzurri sono stati messi in difficoltà dal punto di vista tattico dai granata, e anche l’atteggiamento, per alcuni tratti parso addirittura remissivo, non è piaciuto. Eppure il dato che lascia ancor di più l’amaro in bocca è il fatto di aver subito gol dopo aver regalato un calcio d’angolo, ma appellarsi all’errore di Koulibaly significherebbe non aprire gli occhi e non accorgersi del vero problema della difesa di Benitez: le palle alte.
Sono tantissime le reti subite dal Napoli in stagione: addirittura 40 (31 in campionato, 3 in Europa League, 4 nel play-off di Champions e 2 in Coppa Italia), ebbene ben 13 di queste reti sono frutto di calci d’angolo, calci di punizione o cross dalle fasce. Ovvero il 32,5% dei gol subiti arriva da palle alte (1 rete ogni 3), numeri che non possono garantire un futuro ad lati livelli per gli azzurri. L’allenatore, purtroppo bisogna dirlo, non è ancora stato in grado di correggere questo difetto della squadra che ormai persiste da inizio stagione. Glik è stato soltanto l’ultimo di una serie di calciatori che sono diventati goleador grazie alla sciagurata retroguardia partenopea. Il primo a ringraziare Albiol e soci fu Aduriz durante la partita del “San Mames” con l’Athletic Bilbao. Dopodiché sono arrivati: Pinilla, Danilo, Husbauer, Belotti, Guarin, Henarnes, Denis, Ceppitelli, Rugani, Bonaventura e Caceres.
Insomma non è un problema nato ieri, il Napoli appare come un malato cronico che fatica a riprendersi. Benitez ad inizio anno disse che il suo obiettivo sarebbe stato quello di migliorare la fase difensiva, invece a poco più della metà della stagione la situazione è notevolmente peggiorata, soltanto un generale abbassamento della media punti del campionato ha permesso ai partenopei di conservare il terzo posto. Adesso però si entra nella fase decisiva della stagione ed altri errori non saranno tollerati, dall’attenzione difensiva passano i successi in questa stagione. A Benitez, dall’alto della sua professionalità e della sua competenza che resta comunque immutata, il compito di dare una svolta a questo persistente problema.
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