Il Napoli perde a Torino, quella che poteva essere l’occasione per l’aggancio momentaneo al secondo posto. Un gol di Glik congela il clima intorno ad una squadra, che pareva essere spinta sulle ali dell’entusiasmo verso traguardi molto ambiziosi. Ritornano i difetti caratteristici degli azzurri quando il piatto sul tavolo è ghiotto e la mancanza di personalità nell’affrontare un possibile snodo fondamentale dell’anno.
Perché molto spesso nei momenti decisivi, quando c’è da fare un salto di qualità e di livello, il Napoli viene a mancare?
Dopo tanto tempo, segno questo che gli ultimi mesi sono stati proficui per gli azzurri, bisogna tornare a parlare di mentalità. La squadra a Torino non è praticamente mai scesa in campo nel primo tempo e nella ripresa, solo agli inizi ha dato piccoli, ma fin troppo superficiali, segnali di vita. E’ questione di pressione e di avere l’opportunità a portata di mano, dopo tante settimane di inseguimento. La Roma per ora resta a più 3 (in attesa del match di stasera contro la Juve), fallisce l’operazione aggancio che avrebbe portato ancora più fiducia ed ancora più motivazione per il resto della stagione. Il Napoli si riscopre, quindi, umano, anzi si riscopre sé stesso, con tutti i suoi storici difetti annessi. Ora, in attesa di vedere ciò che combineranno i giallorossi, sarebbe saggio voltare anche la testa dietro le spalle. Fiorentina e Lazio sono lì alle calcagna e proprio con i biancocelesti ci sarà da ripartire in Coppa Italia.
La partita è stata preparata bene da Benitez?
Non sappiamo come il tecnico spagnolo ha preparato nei due giorni di tempo questa gara a Castel Volturno. Non lo sappiamo perché non abbiamo mai visto i partenopei giocare nel posticipo. Probabilmente, l’idea era quella di speculare sulla stanchezza del Toro – che a differenza degli azzurri in Europa League ha giocato in trasferta ed ha lottato sino all’ultimo secondo – per poi approfittare e piazzare il colpo nella ripresa. Questa ipotesi però sarebbe abbastanza grave, poiché match di questo genere, con questa posta in palio vanno aggrediti fin dall’inizio. I granata, inoltre, fisicamente ora sono uno dei migliori team in circolazione in Italia. Insomma, i primi 45 minuti del Napoli sono stati un vero e proprio autogol.
Cosa non bisogna portarsi appresso da questa sconfitta?
La rabbia, la frustrazione ed il pensiero di aver gettato una occasione unica. L’andamento della Roma porta a pensare che ci potranno essere altre chance, a patto che non cada tutto nel Napoli. E’ da segnalare però che questa è già la seconda sconfitta consecutiva in trasferta, dopo la debacle di Palermo. Fuori dal San Paolo l’andamento è molto discontinuo. La rabbia e la frustrazione poi devono tenersi ben alla larga dallo spogliatoio. L’atteggiamento di Benitez – alla prima uscita sproporzionata davanti ai microfoni nella sua esperienza italiana – ci dice che il nervosismo è molto ed è cocente. Questo stato d’animo va subito cambiato, ritornando immediatamente alla vittoria. Il cielo sui partenopei in questo inizio 2015 è stato più che sereno, ora si deve lavorare affinché le nubi all’orizzonte restino lontane.
Articolo modificato 2 Mar 2015 - 10:17