Un Benitez furioso, mai come ieri sera. Risponde a monosillabi, sempre con le stesse frasi. “Sono arrabbiato perché abbiamo perso. Non mi è piaciuto niente del primo tempo, il secondo sì, ma fino all’errore sul gol e qualche episodio”. Un disco a ripetizione.
Il tecnico spagnolo non ha preso bene la sconfitta maturata a Torino contro i granata – chiaramente una sfida giocata male – ma mai aveva reagito in questo modo. Nemmeno dopo il match in casa con la Juve e gli errori arbitrali di Tagliavento e il guardalinee; il famoso “Ci può stare”, seppur una esplicita protesta, era un modo ironico per esprimere il suo disappunto. E proprio ieri il classico sarcasmo dell’ex Liverpool è sorprendentemente scomparso.
“Non gli è andata giù la mancata doppia ammonizione a Quagliarella”, ha provato a spiegare il collega Massimo Ugolini di Sky. Ma ciò che traspare dal volto e dalle parole di Benitez non è solo la classica “incazzatura” post sconfitta, ma delusione. Sconforto. Lo spagnolo sembrava essere stato tradito da qualcuno, forse dai suoi uomini.
E alla domanda di SpazioNapoli in conferenza, «Quanto è importante portare la rabbia di questa sera sul campo mercoledì con la Lazio?» – ha replicato «Bisogna chiederlo ai giocatori».
Poi ha giustificato così il suo atteggiamento nelle interviste. “Prima di parlare con la stampa della partita di stasera (ieri, ndr), voglio confrontarmi con i giocatori e lo farò domani a Castel Volturno”.