Profumo di coppa, sono già 14 i sigilli di Gonzalo Higuain tra Coppa Italia, Champions, Europa League e Supercoppa italiana. Un feeling speciale per il Pipita, nato tra le mura del Monumental in Copa Libertadores appena diciottenne, vittima il Corinthians dell’Apache Carlos Tevez, consolidato, come naturale, con la maglia dei blancos, la camiseta del Real.
Caccia aperta – Higuain e le coppe, ma non solo, la sfida dell’Olimpico di stasera vedrà il delantero partenopeo affrontare quella che in Italia senza alcun dubbio rappresenta la sua preda prediletta: la Lazio. Sette reti in quattro partite, doppietta e prima tripletta l’anno scorso tra andata e ritorno. Decisivo nei quarti di Coppa Italia della scorsa stagione, al San Paolo spalancando le porte delle semifinali. Ultima gemma, in ordine cronologico, la saetta con cui ha trafitto Berisha e regalato ai partenopei i tre punti nello scontro diretto del 18 gennaio scorso.
Cornice giusta – L’arena è quella ideale, dove l’argentino ha già dimostrato di esaltarsi, non solo la Lazio, anche contro la Roma fu proprio un suo guizzo a risollevare le sorti della semifinale d’andata di Coppa italia lo scorso anno contro i giallorossi. Lo stadio del, seppur dai contorni amarissimi, primo trionfo in azzurro. Il contesto ad hoc con il quale porre la parola fine ad un periodo, quello recente, contraddistinto da un leggero appannamento. Calo a cui ha fatto da corredo quel nervosismo che accompagna, suo malgrado, il numero 9 azzurro nei momenti meno esaltanti. Il gruppo di Rafa Benitez non può fare a meno del piglio del suo fuoriclasse, del suo spirito e del suo talento, in un’annata che ha tutto per regalare nuove gioie al progetto, al tifo azzurro tutto. Le premesse sono quelle giuste, ora la palla passa, letteralmente, tra i piedi del Pipita.
Edoardo Brancaccio
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