Un pareggio prezioso all’Olimpico per allontanare le critiche dopo la debacle di Torino. Il Napoli torna da Roma con la possibilità di giocarsi la qualificazione al San Paolo davanti al pubblico amico e con alcune certezze ritrovate, soprattutto per quanto riguarda il reparto offensivo. Se la difesa ha mostrato le solite incertezze, specialmente nel primo tempo, un discorso diverso va fatto per l’attacco che ha costantemente messo in allerta la retroguardia laziale.
Predicatore nel deserto – Nella prima frazione di gioco era salito in cattedra Gonzalo Higuain, spina nel fianco per Berisha e company. Il Pipita ha calciato verso la porta quattro volte nei primi 45’, sfiorando la rete soprattutto sul finale di tempo con un diagonale terminato di pochissimo al lato. E’ stato lui il vero fulcro del gioco di un Napoli impreciso e rintontito dopo la rete del vantaggio di Klose. Higuain come àncora di salvezza, anche nel secondo tempo, quando ha propiziato – in modo fortunoso – il pareggio di Gabbiadini. L’invenzione di Mertens è un gioiello che il numero 9 deve solo appoggiare in rete, ma il Pipita pecca di presunzione e tenta di superare in dribbling Berisha. Per sua fortuna ci pensa Gabbiadini a correggere in rete il tiro strozzato.
I comprimari – Segnali incoraggianti arrivano nella ripresa anche dai compagni di reparto. Mertens è spesso impreciso e non calcia mai in porta, ma qualche combinazione interessante con il Pipita non manca e soprattutto riesce a saltare l’uomo con più frequenza rispetto alle scorse uscite. De Guzman non disdegna il sacrificio e ha persino l’opportunità di portare il Napoli in vantaggio. Gabbiadini invece si conferma un acquisto quanto mai azzeccato: è il secondo azzurro pià pericoloso dopo Higuain e la quinta rete con la maglia del Napoli è il coronamento di una prestazione da gregario. La partecipazione alla manovra giunge anche dai terzini: Ghoulam lascia parecchio a desiderare in fase difensiva, specialmente nel primo tempo quando perde di vista in maniera clamorosa Klose, ma nella ripresa emerge e fa notare il suo contributo anche in attacco.
Cambiamenti – Un discorso che serve a far notare i piccoli progressi tra la squadra vista a Torino, compressa nella propria metà campo senza mai provare ad affondare il colpo, troppo timida per cercare di sbancare la Maratona. Se Padelli aveva scaldato i guantoni soltanto in rare occasioni domenica, lo stesso discorso non vale per Berisha, chiamato in causa ben sei volte. Notevole il riflesso sul tiro sporco di Gabbiadini. Dicevamo di un Napoli più intraprendente rispetto al match di Torino, dato confermato dai quindici tiri effettuati: Higuain ha calciato sei volte, Gabbiadini cinque, una sola conclusione per De Guzman, Inler, David Lopez e Albiol.
Conferme – Gli azzurri andranno ora a caccia di conferme contro l’Inter, a partire dall’attacco, che probabilmente non avrà gli stessi interpreti visti ieri sera all’Olimpico. Benitez ha a disposizione numerose scelte e potrebbe decidere di cambiare ancora, per dimostrare che nessuno ha il posto certo. L’importante sarà comunque fornire ai tifosi azzurri ulteriori prove che la sconfitta del Delle Alpi è un incidente di percorso già dimenticato.
Vittorio Perrone
Articolo modificato 5 Mar 2015 - 00:26