La serata di Napoli si tinge di azzurro. La città vive di calcio e per il calcio. A Napoli è amore viscerale per quei colori e per quegli undici uomini che vestono i panni di veri idoli. In serate come queste qualsiasi giocatore vorrebbe giocare a Napoli. Uno stadio in fervida attesa nella giornata che festeggia il gentil sesso.
Napoli contro Inter nel tempio di Fuorigrotta, in una sfida che vale tre punti importanti. Tre punti che avvicinerebbe gli azzurri alla Roma ed i nerazzurri all’Europa che conta. Mancini sembra aver trovato il bandalo della matassa e la sua Inter viaggia con una certa costanza, seppur con qualche intoppo (vedi la Fiorentina). Benitez ha cercato il suo Napoli a Roma in settimana e la risposta datagli dai suoi uomini dopo il pareggio contro la Lazio ha un significato intrinseco.
Solo azzurro, poco nero – Solo Napoli o quasi. Questa la sintesi del primo tempo. Un bel primo tempo, giocato da due squadre attente soprattutto a creare, piuttosto che a distuggere. Sfida appassionante al San Paolo con i ventidue uomini in campo che non si risparmiano nel tentativo di spostare gli equilibri. Azzurri che giocano un ottimo inizio di match. Venti minuti di grande Napoli, come vuole il mister madrileno. Gioco continuo, attenzione su ogni palla e ripartenze veloci. Inter letteralmente intontita che a stento contiene le veloci scorribande dei partenopei. Se il Napoli non chiude in vantaggio il primo tempo la motivazione va ricercata sicuramente nella mala sorte ed in quella bruttissima abitudine azzurra, la poca cinicità. Si contano almeno quattro palle gol per gli uomini di Benitez, poco lesti a finalizzare. Inter che si preoccupa di tenere il pallone, Napoli che riesce a farlo girare velocemente con l’unico obiettivo di trovare la porta. Bravissimo il portiere sloveno nerazzurro che riesce a respingere gli attacchi di Higuain & company in più di un’occasione. Nerazzurri che spesso perdono il pallone in impostazione dando quindi il via alle azioni partenoee. La sensazione è quella di una sfida che si possa sbloccare da un momento all’altro. Ottima la prestazione di Mertens, finalmente ritornato ai suoi livelli. Il belga trova spesso la profondità facendo ammattire Santon e provando sempre a puntare l’uomo. Higuain, sempre sul filo del fuorigioco, non riesce a trovare la porta, complice anche la bravura di Handanovic. Ottima l’intuizione dell’estremo difensore nerazzurro sul tentativo di pallonetto di Gonzalo al minuto venti. L’Inter si regge solo su Guarin e Shaquiri e barcolla. Colpevole Higuain a non punirla al trentunesimo. Splendida l’azione azzurra, impossibile appoggiarla fuori sull’appoggio di Mertens. L’argentino ci riesce, i tifosi stentano a crederci.
Così davvero no – Il Napoli non vuole il secondo posto. Incredibile perdere punti così. Riavvolgendo il film della partita a partire dal minuto sessantadue gli azzurri in vantaggio; duplice vantaggio. Il gol del pipita a finalizzare l’ennesima azione dei partenopei. Bravissimo Hamsik sulla trequarti a trovare l’attaccante azzurro. La finta dell’argentino è mezzo gol; in bambola Juan Jesus e conclusione sul secondo palo. Colpo di biliardo, palo e gol. Sembra fatta, uno/due micidiale all’Inter, meritatissimo il doppio vantaggio. Napoli a meno due dalla Roma, finalmente.
E poi? Poi si spegne la luce. Ma andiamo per gradi. Azzurri a tratti devastanti nel primo tempo ed all’inizio del secondo. I partenopei trovano il gol con il capitano al minuto cinquantuno. Ottima la prestazione del giocatore slovacco che trova la quarta rete in campionato su uno splendido cross di Henrique. Due a zero meritato per gli uomini di Benitez, l’unica squadra in campo per lunghi tratti. Nessuno si aspetterebbe il black-out totale di lì a pochi minuti. Mancini le prova tutte e manda in campo attaccanti per difensori. Hernanes e Puscas in campo, squadra completamente sbilanciata. Azzurri chiusi nella propria area e l’Inter in pochi minuti rischia di accorciare le distanze prima con Icardi, poi con Koulibaly che tenta l’autogol. Passano pochi minuti e si materializza il solito Napoli. Callejon si fa saltare come un birillo da Santon, palla messa al centro e dopo quattro rimpalli la conclusione di Palacio è vincente. Partenopei colpiti e che stentano a riprendersi. Il pareggio è nell’aria ed i tifosi azzurri provano a schiarire le ugole per risvegliare i propri beniamini. Inutile, l’assurdo è lì dietro l’angolo. Minuto ottantasette, Henrique decide di strattonare inutilmente Palacio in area che non chiede di meglio per cadere colpito da un colpo di fucile. Rigore con Icardi che sceglie un irriverente cucchiaio. Si rischia la sconfitta con l’inferiorità numerica per la doppia ammonizione al difensore brasiliano. Due punti persi, ancora due punti regalati ad un rincorsa che sembra stregata.
Antonio Picarelli
Articolo modificato 9 Mar 2015 - 00:04