Il verdetto in settimana è stato spietato: stiramento in allenamento per Walter Gargano e 10-15 giorni di stop. Benitez non l’ha potuto convocare per il big match interno contro l’Inter, ex squadra che ha causato non pochi grattacapi all’uruguagio all’inizio della sua nuova avventura all’ombra del Vesuvio, additato dai tifosi come “traditore” per alcune frasi d’amore dedicate al club nerazzurro quando approdato in prestito.
GARGANO DIPENDENTI. Una perdita importante per il Napoli che in questi mesi ha costruito il fulcro del gioco sulla mediana proprio intorno al cinismo ed alla grinta del numero 77 azzurro, dispensatori come pochi di un grande carattere in campo, precisione, risolutezza ed una buon dose di intelligenza, tra i migliori della prima parte della stagione partenopea e che, a suon di tanto lavoro ed ottime prestazioni, si è ritagliato poco a poco lo spazio che merita ed una maglia da titolare. Benitez ha provato costantemente a mescolare le carte a centrocampo ma nessuno dava le stesse garanzie di Gargano: il compito era trovargli una degna spalla, diventata poi David Lopez. Lo spagnolo è la giusta garanzia per ciò che cerca e vuole il tecnico: ordine, precisione, proposizione, lavoro tra le linee, organizzazione.
LE ALTERNATIVE. Stasera ed almeno per le prossime tre gare tra campionato ed Europa League, Gargano mancherà: è tempo quindi di ridisegnare le gerarchie, con Inler che scalpita, indiziato numero uno per rilevarlo. Pochi alti e tanti bassi nella stagione dello svizzero, che nell’ultimo mese sembra aver trovato migliore forma fisica e continuità. Ottime nella prima parte della stagione le prestazioni in Europa League ed in particolar modo contro gli svizzeri dello Young Boys, fino alla conferma in Coppa Italia e spesso subentrato nella ripresa anche in campionato. Tra fase offensiva e lavoro sulla mediana, è lui al momento che dà più certezze al fianco del riconfermatissimo David Lopez. Oggetto misterioso invece resta Jorginho: poche apparizioni per il giovane talento ex Verona, in difficoltà per un modulo di gioco che non ha mai sentito suo. Forma non al top e pochissima continuità fanno il resto, nonostante si faccia trovare pronto quando chiamato in causa.
Stasera sarà la prova del nove per il centrocampo azzurro, al quale mancherà proprio un guerriero come Gargano in un reparto che aveva fin troppo bisogno della sua grinta. Chi lo sostituirà non dovrà far sentire la su assenza, dimostrando che il centrocampo partenopeo, da sempre criticato come anello debole della rosa, è maturato e capace di trascinare il Napoli lontano ed in alto. Al campo la risposta definitiva.
Alessia Bartiromo
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