L’ultima rete in campionato, in casa del Cesena, di Jose Maria Callejon è ormai un ricordo sbiadito sia nella sua mente che in quella dei tifosi azzurri. Ma Rafa Benitez, nonostante l’esplosione di Manolo Gabbiadini, non sembra intenzionato a tenere lo spagnolo fuori dai giochi. Il numero 7 azzurro, nonostante siano lontani anni luce i livelli delle prestazioni di inizio stagione, mette in campo sempre il massimo impegno e a fine partita esce sempre con la maglietta sudata; il goal lo cerca con insistenza ma sembra sparita quella magia che lo aveva fatto balzare ai vertici della classifica dei cannonieri della Serie A che tramutava in rete ogni suo tiro. 8 perle nelle prime 10 giornate, poi il buio.
A suo favore c’è il nuovo ruolo che ha preso sulle spalle; Calleti infatti, dopo l’infortunio di Insigne, si è accollato il compito che prima era di Lorenzo di coprire tutta la fascia di competenza sia in fase offensiva che in quella difensiva. Un compito che prosciuga le energie dello spagnolo e non gli permette di arrivare lucido in zona goal, tanto che lo si vede più efficace quando c’è da difendere che qua bisognerebbe fare quello che sa fare meglio.
Prestazioni quindi dai due volti per Callejon. Ma a questo punto il quesito viene spontaneo: vale la pena sacrificare un giocatore con queste caratteristiche a favore di una difesa che regala comunque molto agli avversari?